Scritto da © Nievdinessuno - Lun, 25/05/2020 - 11:05
Nella teca dell’omero
non esiste il vetro,
la mancanza è diversa da un’altra.
E’ diversa nel respiro, ma non respiro.
Così attendo il vento
irrompere da una finestra
che da sul tuo corpo
come un albero
svestito da un’amaca.
Qui, oscillo nei versi
la fragilità di un seme
aperto, sgretolato
sulla schiena di un campo.
Così sento
il tuo cuore sul mio collo,
sulle guance del marmo
in cui impasto il pane.
Il tuo cuore
è la luce che filtra in un fienile,
una crepa nel legno
della mia radice.
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Inserito da live4free il Mar, 26/05/2020 - 08:34. #
C'è la dolcezza sulla punta delle tue dita quando scrivi d'amore eppure la crudezza di un sentire che nasce dalle viscere. Un parto di sensi che qui arriva, scombussola.
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