Scritto da © Piero Lo Iacono - Dom, 30/11/2014 - 19:27
E capita che ci si senta più belli
davanti a tanta bellezza.
Più innocenti di fronte a tanta innocenza.
Come le acque del mare non sentono
che la luna le attira (così io).
Bellezza dalle fitte chirurgiche.
Raggeli le pupille.
Allarghi la pelle.
Ingrossi gli occhi di meraviglie.
Si prosciuga il mare davanti a te.
Si prostrano in ginocchio i monti.
Si curva il cielo.
Gracile dono di un’ora.
Vista in apnea del mistero.
Peccato che voi lettori non siate qua presenti ….
Armato di cuore fino ai denti.
A te corro come ferro verso
la calamita.
E ti confondo col turbamento.
Mi attraversi come un dolore.
Epifania! Tanta coscienza non è più tornata.
Ed è sceso uno di quei silenzi nell’anima
come un boato, un imbuto, un buco che
divora il mondo e dove tutto scompare.
La morte, sai, non spaventa il filosofo.
Ma la bellezza è più forte della morte.
E poi io non sono abbastanza filosofo.
Mi hai assorbito fin quasi a dissolvermi.
Con quanta felicità ti prendi ciò che vuoi.
Ti invidio.
davanti a tanta bellezza.
Più innocenti di fronte a tanta innocenza.
Come le acque del mare non sentono
che la luna le attira (così io).
Bellezza dalle fitte chirurgiche.
Raggeli le pupille.
Allarghi la pelle.
Ingrossi gli occhi di meraviglie.
Si prosciuga il mare davanti a te.
Si prostrano in ginocchio i monti.
Si curva il cielo.
Gracile dono di un’ora.
Vista in apnea del mistero.
Peccato che voi lettori non siate qua presenti ….
Armato di cuore fino ai denti.
A te corro come ferro verso
la calamita.
E ti confondo col turbamento.
Mi attraversi come un dolore.
Epifania! Tanta coscienza non è più tornata.
Ed è sceso uno di quei silenzi nell’anima
come un boato, un imbuto, un buco che
divora il mondo e dove tutto scompare.
La morte, sai, non spaventa il filosofo.
Ma la bellezza è più forte della morte.
E poi io non sono abbastanza filosofo.
Mi hai assorbito fin quasi a dissolvermi.
Con quanta felicità ti prendi ciò che vuoi.
Ti invidio.
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