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L'autunno e l'inverno.

 
Torna che nessuno parte
vieni e lascia tutti
l’aria piena risuona
di dolce musica
la nostra nostalgia.
Non ti assopire
perderai senso non contare
che il tempo è solo convenzione.
Le mie grandi mani
hanno carezze attese
desiderate non gli negare
il fragile tenero tuo corpo
ch'è tuttavia guaina lieve
dell’acciaio temprato
che sei.
L’autunno e l’inverno
hanno pure colori e calori
intimamente godibili.
Non temere di cadere
che il falco sa di dover volare.

Estasi

 
Annego in quegli occhi
come fossero lago
m’osservi ed assente
mi vedi che guardo
Partito esplorando
quel tuo tale fondale
tra travasi di visi
così stesi
ed io in estasi
 

Nella Radiazione Pura d'un Colpo al Cuore

 
(E' rapida la folgore)
 
Lontano dai facili tepori
dove si consumano
giorni d'oppio senza luce,
tra gli avanzi di girasole
senz'anima e intelletto,
stuprati d'artiglio
di chi esiste senza essere.
 
(s'avventa fra le ciglia)
 
Navigo libero, senza tempo,
la chioma lunga accesa
dai baci ventosi del sole,
si dipinge azzurra,
seminando diamanti
di ghiaccio e polvere.
fra le meteore.
 
(Non mi basta)
 
Attraverso la cintura
degli asteroidi,
miro alle Pleiadi,
torno alla Nube di Ort,
senza memoria.
 
(un anno Luce)
 

un rumore di viola

 
stai contro l'orizzonte
rubi cielo  al tramonto che
affonda
ne fai profilo e frontiera
tutto in un rumore di viola
 

Ho un cuore femmina.

 
M'è diventato femmina
il cuore che mi batte in petto
s'apre freme ad ogni alito di vita nuova
e sente profumi lievi d'amore
accelera su un'alba o un tramonto
langue al pianto d'un neonato
al lagno d'un vecchio solo
s'allarga ad ogni sorriso
e carezza che mi sfiora
gongola se le attenzioni
di lei dritte lievi sorprendono
la mia fantasia o il sogno
sento che se lo tradissi ora
s'ucciderebbe.
 

Frullo d’amore in amore.

 
 
Così tornando, tenera, eccoti
 
contenuto clamore che ogni stretta sera
sali all’ampia notte di gennaio
l’epica delle lunghe pose
coi corvi delle chiome a recitarsi bagliori rauchi di luce
quel cra cra che fanno nelle mani. Le malelingue della menzogna mute, i sapori
coacervi e le ali ripiegate sui tremori delle tempie
perché potessimo dirci: sappiatelo
non ci sono scritte nelle stadere di dio
che tormentino la differenza tra il peccato e
il suo piacere
come tra ceneri e il fuoco
che ci avvampa.
 
Così andremo, con gli altri, spenti.

Via Madre di Dio

Abitavo in via Fieschi lì al sesto piano.
Tra Ponticello e via Madre di Dio
col suo lavatoio la casa di Paganini e i fabbri.
 
All’aperto, un po’ più distanti, sotto le mura
c’erano loro
a torso nudo falda di cuoio martello in mano.
Battevano il tempo su ferri roventi.
 
Non ho mai fatto una foto...
peccato.
Oggi non c’è nulla di allora.
Oppure poco.
Ci fu un maglio al lavoro, lento.
Prima sul tetto poi giù di colpo sul pavimento.
Dal piano alto trascinava giù i piani sotto
e l’atto finale restava la polvere, smorzata appena
da un getto d’acqua.
 
Qualche foto l’avevo.
Ormai però
non so più dove sono.
Peccato... che spesso ne piango. 
 
Ma i ricordi sono tutti qui con me
stretti a me, tra i gesti miei, nel mio parlare
nel quotidiano mio ricordare.
 
Infatti di sera, che del suo buio a volte abuso,
io mi ritrovo a cercar dettagli
su quel suo vicolo o su quei visi
o sulla scala che io scendevo
o sullo scorcio dietro la piazza.
 
Ma i dettagli di allora ormai
se non li ho persi del tutto
li sto perdendo nel tempo...

Tornare è come entrare

 
Custode dei primi voli incerti
e dei sogni bambini
è quel luogo amato
scrigno dove un pezzo del mio cuore s’è imbrigliato.
 
Ogni qualvolta torno
tra quelle vie di vento e mare
che solo i miei balocchi hanno lambito
percorsi scartati e nuove orme incontro.
 
Tornare è come entrare
nel giardino delle opportunità perdute
luoghi dove convergono
strade recise e poi dimenticate.
 
Raccolgo palpiti dietro le porte chiuse
sentieri ormai smarriti
anime di polvere nella mente
che di sorriso socializzano col presente.
 
tiziana mignosa
dicembre 2009   
 
 

Cose Così [ieri&oggi]

Così, pensavo oggi
facendo finta di niente
chissà se stavi bene, ieri
così, tra le mie braccia

Così, pensavo ieri
che era ormai domani,
chissà se stavi bene, oggi
così, tra le sue braccia

 

Manuela

Ti Aspetto

 
Ti aspetto…
Sono qui…
Mio sogno…
Che Riscaldi come i raggi del sole
Le mie giornate…
illumini di stelle
Le mie notti…
Fai vibrare le corde del mio cuore.
Riscaldandomi dal freddo che gela
La mia anima…
Ti voglio...
Sono qui…
Mio sogno...
vieni a illuminare questa notte d'oscurità
e a regalarmi istanti  d’amore…
                                             Yasmine73

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