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Gocce

Gocce sono solo semplici gocce
scivolano dai pendii dei monti

si tuffano nelle pozzanghere
nelle strade
nei prati
si posano su quei petali di rosa

si gettano nel vuoto
brividi di paura
brividi di vita pura
senza sapere dove poi potranno cadere

 solo l'ebrezza del volo
che porta sensazioni
vibranti ti vita

gocce semplici gocce
che straripano dall'anima
per scivolare lungo i confini
della mia pelle
umida di rugiada
umida d'amore
per te
che sei sempre nel mio cuore !!

By Raffaella

Coraggio

vieni
alzati spogliati liberati
seppur solo un momento
lascia cedere le vesti
del giorno consumato
godi della brezza fresca
della nuova sera che per mano
complice ci porta
nella nostra notte vera.
semmai un pensiero
ti pungesse intanto
da posar sulle palpebre
un rimorso
aprili guardami sorridimi
non c'è colpa fatal
quanto un rimpianto.

Non aver fretta

Lascia alla vecchiezza il tempo
di dipingere ancora rughe sul mio viso.
 
Aspetta: lascia che i miei Oggi
possano divenire tanti Ieri
da ricordare serenamente Domani.
 
Non aver fretta: quando mi vorrai
Ci sarò
 
Orofiorentino

Leggeri giorni di sole

Leggeri giorni di sole al mercato del pesce
tra squali e sirene
si respira l'odore dei Caraibi
e il vento del mare
raccoglie le spine di un sogno delicato.

Tra un canto e una ballo
la negrita sorride
e le sue gambe nere
respingono la linea del cuore

Leggeri giorni di sole
tra le note di una canzone
e una rete stesa al cielo
beccata da un pellicano

Dilemma

L'amo,
non l'amo,
ma se l'amo
perché allora non dirlo?
Se lo dico
lui mi crederà?
Che farà, m'abbraccerà sorridendo
e dirà : "anch'io, anch'io!"
Se invece non lo dico
mi guarderà frustrato,
senza aprire bocca
mi lascerà così
senza una carezza.
Che dilemma, un gran dilemma.
Però è difficile che l'amore
finisca con un battito di ciglia,
ma, che senso ha tacere.
Beh, intanto io l'amo.

Contano

Contano le meraviglie
cercate col lanternino
più di successo e ricchezze fan luce
gli attaccamenti del cuore
edera alla vita sul palo
sempre affamata di cielo
piace trovare le nuvole
frangiate di raggi di sole
cogliere il merlo ciarliero
zitto all'assaggio del caco
e poi da prato aver quiete
coperto di petali e foglie
a sprofondare nel sonno.

Affacciarmi in Lei*

Malata Contraddizione che si lacera di quello che di Me è Rimasto
Assolta dall'Amore per decorrenza dei termini
mi stendo sulla Notte e la sua Rassicurante Figura
Affacciarmi in Lei
è vedere nello specchio riemergere un Morto
Ascoltare un labbro chiuso
che erutta lavici rancori cuciti  sulla lingua di filo Nero
Gemente mi rinnego in quel che Vita Viva ha voluto ch'io fossi
Morente Fiume nel suo Argine dirottato nel Vento
incastrantosi fra le scogliere dei Silenzi di Ghiaccio
poichè attesa informa piu' non piova nelle mie mani
Rimango tela scucita in questo Cielo terso
mi Annullo e mi Ammalo di sequenze Lucenti
che indietreggiano fra le venature dei miei occhi ormai chiusi
sradicando l'acceso orizzonte che da Cieca  vedevo
piu' che da Viva
Da Viva!
Come il Senso Disperso nelle Fierezze degli Inganni

-RuNa-

 
con incipit di Cesare Pavese

Fantastico il Girasole, nella Cruna del Ventre.

 
Fantastico il Girasole, nella Cruna del Ventre.
 
(Meteore di ghiaccio)
 
Sotto un cielo feroce
cerco stelle d'asporto
e carezze di luce,
sulle vele che ancora
sanno d'inferno,
nell'artiglio di parole
troppo nude e scarne,
scheletri viola
che tornati alla fonte,
in palmo di mano,
ringraziano delusi.
 
(incendiano l'aria)
 
Profezie stuprate
dall'indifferenza cosmica
scelgono giorni finti,
nel pagliaio delle scuse
intinte nell'inchiostro
d'uno sbiadito credo
che, negandolo,
l'amore uccide.
 
(di vita aliena)
 
Parlo col vento,
nell'attesa curiosa
d'una luna cremisi,
a tagliare la notte
e il collo dei sogni.
 
(da dimenticare)
 

 

A quest’ora dovrei essere fluido.

 
 
A quest’ora dovrei essere fluido
avere scalini agili fino all’aquila degli occhi
poi scoprirei la notte angusta.
 
Che sai notte della meraviglia?
 
Suoni che portano ombre al congedo dai corpi
il corvo della stanchezza annida nel riposo
passi strascicati dell’arroganza a concia dei cuoi
luci volute che intagliano zigomi passeggeri ma radi
ed infine un pensiero di salto parso sogno
che imbarazza i tetti.
 
Che sai notte dei balzi?
 
Dei risvegli ad ostacolo di sonnolenza
degli oltre miliardi di soffi dal petto all’unisono munti
delle perdite di coscienza delle morti temute dei soprassalti
dell’estro che prende alle statue
quando i piccioni esiliano nel buio?
 
Oh notte, che calze d’indifferenza
portano le tue lancette ai piedi fermi dell’ora!

The stone in Sardinian

The stones in Sardinia, are handwritten notes by the wind for the singing of the rising sun - for me, are the challenge to tell the charm…

di Odo Tinteri

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