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blog di ferdigiordano

Sul faro

 
 
In questo semplice far luce, il faro dà tregua
una smorfia quasi àncora il volto.
Non ormeggiasse lo sguardo che viene dall’onda!
 
Si direbbe di queste onde un caldo abbraccio
di sottane in punto alle ginocchia

Era giugno, già da quel declivio

 
 
Nella tua fronte la sintassi dei trifogli
il loro curioso lessico di verde
che mette la divisa alle radici.
Si ruotava medica per la terra
e le giumente. Siano quindi mostrate
ai tuoi sospiri le risa pallide del vento.
 

Il verso della credenza

 
1 - 2 - 3

Donna persa

 
 
Quasi non fosse da nord l’ago azzurro
nel suo primo corridoio
il vento entra più vivo della rabbia
a sollecitare il mese antistante molti eventi
del mare.
 
Il mare che viene da ogni direzione

Poeta in corso (corale)

Quando ci sono

 
 
Appena sotto le palpebre, un facchino
invisibile esplora il bagaglio e stiva
l’incursione nei luoghi.
 
Questo sforzo ammette l’abrasione
che riscuote il volto,
la smerigliatura al dolore.

Dalla lettera allo sguardo

 
 
C’è una inosservanza nell’orizzonte,
là dove mischia due epiche diverse
da rapsodo lo sguardo controverso.
 
E’ la mitologia della partenza che sposta
gli arrivi ai battelli, ai binari, alle comete.

Il do di verso

 
 
Credo ai ritmi, alle abluzioni nel suono,
quando è tenuto sacro il rumore.
Alle note vergate in calce,
a voce;  per le scritture a retro
delle cantilene, le decime
ai fogli: non credo alle spoglie

La frusta e il treno (intorno agli oggetti - 5)

Ritratto di uomo - 3

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