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Poesia

Ah! saperlo...

 
avessi saputo di non aver
maiuscole nel dna
avrei provato a vivere
ai minimi termini
pensare poco, prender quel che viene
giorno per giorno.
invece irrequieto ho spinto
quel fragile parapetto
al balcone della vita, finché
s'è infranto per le mie voglie
di andare a raccogliere frutti
dolci esotici - anche - colorati
all'apparenza proibiti.
e caddi in un rovo
che soltanto more produce
nutrimento per silvicoli alati
e fanciulli in gita.
 
 
 

mi lucida l'alba

somnia
ragazzaccia
ora fuggi
 
 ho 
le mani a tubo
sospese
 
 dentro
 si raffredda l'alito
cercando risposte
 
un pacchetto
 di mentine  valda
 mi ricorda
mia suocera
 
 una donna
 
donne d'intesa
in una scura notte
 
si fa lucida l'alba 

Incantesimo

Suadente e armonioso richiamo
i tuoi veli che scivolano lievi
danzando con grazia divina
impercettibili e inafferrabili
nell'ancestrale consonanza lirica
precedente l'infrangersi dell'onda
 
In quei momenti fuori dal tempo
diventiamo strumenti musicali

"Pendule papier de mais"

Vent’anni
è incoscienza che cerca fortuna
è un amore trovato, la strada, il cemento
il tutto riposto nel gruppo, nell’urlo
nell’esclamativo da vendersi al cielo
al coraggio e al cuore
e l’incendio dei tempi
infiammava il vento
e frattanto bastava a volte "l’appena"
l’amico, il simbolo
quell’ideale e la sua parola.
 
Poi lei camminava tenendomi il braccio
le mani mie in tasca e la pioggia leggera
sull’aria pensosa e un po’ ricercata
di pendule papier de mais.
Mar d’amore e cuor che divampa
lentiggini e baci e il vento che fischia
e l’intento era sempre
stupire i fil d’oro dei suoi capelli
e un vecchio profumo che sempre mi porto
di gesti normali che ancor son miei. 
 
Poi regali d’alba e leggeri vuoti, brevi mattini
rugiada e brina e chiarore del giorno
e sole che scioglie il tempo che sfugge.
Eppure con me è ancora qui
lo stesso, l’uguale, l’identico
penna alla mano e l’indigno scritto.
E sempre percorro tuttora di dentro
gli stessi mattini che allora percorsi
con la differenza inconsistente ma vera
che non sei più qui… accanto a me.

Tristezza

 La tristezza mi prende
portandomi nel vortice
della malinconia

dove l'anima naviga
in solitaria compagnia!

 

L’ago della bocca

Guarda quest’esile filo
che ci poggia un palco tra le quinte della sera:
 
“Esso era un bacio
tra tenuto e dato”
 
Guarda come il corpo di lei mantiene
gli sguardi dei maschi
fumosi.
 
Osservateci imbastire le bocche
con quel filo esile
a scen'aperta.

Tornano a volte

Tornano a volte certe fantasie
che ci lasciano strascichi confusi
tra amarezza e rimpianto
come primavere mai sbocciate
che disperdono profumo di zagara
 
e stiamo ad occhi chiusi
a ripercorrere viali
passati a luci spente
ma con dentro speranze
che abbagliavano
 
Siamo tutti convalescenti
del passato
in lotta tra un sì e un no
per dei ricordi
 
Siamo tegole che lasciano
scivolare la pioggia
e quando le brucia il sole
la rimpiangono
 

una rosa ..

basta una rosa ..

Ancora quella lama che trafigge
non basta andare ai tempi medievali
di cui ricorre nota d'un martirio

quando il rogo bruciava l'innocenza
presunta strega condannata al fuoco
fiamme non solo d'inferi invocati

da tribunali costruiti in loco
la storia una striscia di violenza
continua ancora nelle strade odierne

oppure nei comuni caseggiati
sempre un pensiero fisso nella mente
a costo d'ottenere il desiderio

violenza ottusa un prezzo da pagare
negli infuocati alberghi di campagna
e povere fanciulle in costrizione

per ottenere un misero salario
da attenti e travolgenti compratori
di braccia e vite nella malasorte

quella giustizia di memoria antica
prolunga quei veleni al nostro tempo
eppure basta poco ai miserandi

basta una rosa per la comprensione
un dialogo d'amore di quel fiore
misura d'empatia d'uomo ed eva

 

Copyright © Lorenzo 30.5.10

Riflessioni sull'amore

Io amo
Quando un raggio di sole buca la coltre bigia e fa brillare come un diamante una goccia incastonata in un filo d’erba
Io amo
Quando i bimbi si accalorano nelle loro piccole grandi dispute; poi si rifugiano tra le braccia avvolgenti e nell’abbraccio amoroso mi travolge il battito di un cuoricino in tumulto
Io amo
Quando il cielo al tramonto si ammanta degli eccezionali colori che nessun artista saprà mai riprendere
Io amo
Quando in silenzio accarezzo e ripercorro con tenerezza le rughe che si vanno evidenziando sul viso pacato e sereno dell’uomo con cui divido ogni giorno della mia vita
Io amo
Ogni manifestazione di vita che posso ammirare, amo la gioia, amo il dolore
   
                                                            Silvana Salustro Francone

Quelli del "sabato sera"

 
su lucidi dardi rombanti
a penetrare sarmenti acuminati
in corsa per momenti d'emozione
su nastri insidiosi a giorno illuminati.
a coglier della vita ogni momento
illusi di domar a mano ogni destino
edificato altrove in tanti giorni
senza profitto, solo sentimenti.
seppur vedranno di tra le ciglia chiuse
lo strazio che produce una follia
vogliano l'ultima goccia al cuor mandare
pria che l'arsura se li porti via
per un palpito un ultimo saluto
a chi della loro esistenza fu natura.

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