Scritto da © Manuela Verbasi - Gio, 13/11/2014 - 00:42
Lasciato il fianco, la poesia
è ancora figlia delle ciglia.
La copre il velo che la goccia
stringe per non dissolversi.
è ancora figlia delle ciglia.
La copre il velo che la goccia
stringe per non dissolversi.
In questo abbandono
inquieta il dubbio
d'aver trascurato l'ascolto
dei suoi sussurri d'aiuto
inquieta il dubbio
d'aver trascurato l'ascolto
dei suoi sussurri d'aiuto
Parole che tremano
rombo e boato di suoni
già l'emozione capitola
e il verso urla la sua appartenenza
rombo e boato di suoni
già l'emozione capitola
e il verso urla la sua appartenenza
lontano lontano
se penso riaffiora
il sapore d'arancio
dei versi d'amore
se penso riaffiora
il sapore d'arancio
dei versi d'amore
Tra imposte socchiuse di ciglia
brilla la luce dello sguardo.
brilla la luce dello sguardo.
Dolcemente richiusi occhi
che l'anima non abbagli.
che l'anima non abbagli.
Che può essere il giorno
se il raggio scompare?
Immagina questo barlume
farsi faro: sono salvo.
se il raggio scompare?
Immagina questo barlume
farsi faro: sono salvo.
Ogni raggio un tocco
filamento di nota
un'armonia che consola
da trasformare in parole
filamento di nota
un'armonia che consola
da trasformare in parole
'O raggio?
"-- E se stettero zitte. E attuorno a lloro
addurava 'o ciardino, e ncielo 'o sole
luceva, 'o sole bello, 'o sole d' oro…"*
"-- E se stettero zitte. E attuorno a lloro
addurava 'o ciardino, e ncielo 'o sole
luceva, 'o sole bello, 'o sole d' oro…"*
sole d'oro sole di ghiaccio
sole nero di fulmini sole estinto
sole nero di fulmini sole estinto
non v'è sole, amore, non più
da quel giorno di cupa tregenda.
da quel giorno di cupa tregenda.
Lucciole sulla collina
sovrasta la casa coi muri
di biglie vicino al lago
la scatola dei petali rossi
sovrasta la casa coi muri
di biglie vicino al lago
la scatola dei petali rossi
una bolla d'ossigeno crepa:
la verticalità fragile delle domande
evapora, non si allunga,
allarga solo la luce e preme
la verticalità fragile delle domande
evapora, non si allunga,
allarga solo la luce e preme
germinano allora le risposte,
si fanno tenere vocali,
la stessa voce inalbera
la bandiera più franca: un bacio.
si fanno tenere vocali,
la stessa voce inalbera
la bandiera più franca: un bacio.
Dispiega le ali il sorriso
sull'argine di labbra
che soffoca tenue il suono
balena lo sguardo al gioco
sull'argine di labbra
che soffoca tenue il suono
balena lo sguardo al gioco
Nelle iridi cieli sereni
rispecchiano sguardi
di albe e tramonti
l'imbrunita aurora
rispecchiano sguardi
di albe e tramonti
l'imbrunita aurora
E ci sarà bellezza ancora
e luce distese sui giorni
da portare lontano allora
giunte le mani pregheremo.
e luce distese sui giorni
da portare lontano allora
giunte le mani pregheremo.
Il pilota descriveva lo spazio
nero per quel nero primitivo
che mai abbandona le rotte
e i passeggeri trovarono sicuro il ponte.
nero per quel nero primitivo
che mai abbandona le rotte
e i passeggeri trovarono sicuro il ponte.
Dilata e muore
nervoso il balbettio
del tempo, s'era di sera
raccolto ad uggia.
nervoso il balbettio
del tempo, s'era di sera
raccolto ad uggia.
Lontano, ti prego, lontano
porta lo sguardo
discerni verginità d'intenti
nell'intrico di rotte malate
porta lo sguardo
discerni verginità d'intenti
nell'intrico di rotte malate
Diverso sarà di versi
della distrazione il volo
percuote intenso
si perde, poi, precipitando
della distrazione il volo
percuote intenso
si perde, poi, precipitando
Involucri di gesti vari
appartenuti all'argine
senza ancora allegrezze
perenne di moti involuti
appartenuti all'argine
senza ancora allegrezze
perenne di moti involuti
Salva-mi l'illusione
(voglio stare al gioco)
sotto la sua luce
mi voglio addormentare
(voglio stare al gioco)
sotto la sua luce
mi voglio addormentare
Preludio di notti
dalle calpestate attinenze
nel soffio d'ali che rimestare mi duole
già stretto nel verbo del giustacuore
dalle calpestate attinenze
nel soffio d'ali che rimestare mi duole
già stretto nel verbo del giustacuore
si dimena l'assenza di albore,
fino a slegare bende su fiati rapiti.
dondolano ora fra il non dire
e un planetario di vuoti bicchieri
fino a slegare bende su fiati rapiti.
dondolano ora fra il non dire
e un planetario di vuoti bicchieri
è notte di luna
di luci lontane
è solitudine serena
forse è speranza.
di luci lontane
è solitudine serena
forse è speranza.
Poesia si desta in petto
con un balzo d'impeto,
vorrebbe sciogliere i lacci
dell' inettitudine cieca.
con un balzo d'impeto,
vorrebbe sciogliere i lacci
dell' inettitudine cieca.
Gelo d'aurora verrà
e vestirà di luce le tue stanze
spargerà note come cristalli
sulle ringhiere in fuga dalla notte
e vestirà di luce le tue stanze
spargerà note come cristalli
sulle ringhiere in fuga dalla notte
Sgravate dall'insonnia
genesi del tormento
s'ergono di rabbia involte
inquiete rime nuove
genesi del tormento
s'ergono di rabbia involte
inquiete rime nuove
eppure l'indice segue
un rugare di brina
il candore claustrofobico
nei frammenti volatili
un rugare di brina
il candore claustrofobico
nei frammenti volatili
E rocce, e rocce, e rocce
verso un cielo di pietre
cataste
di nevi, di lune
verso un cielo di pietre
cataste
di nevi, di lune
Crateri come coppe
di liquido amore
offrivano di versi
ambrosia alle labbra.
di liquido amore
offrivano di versi
ambrosia alle labbra.
Indici erti quali colonne dello spirito
immaginarii occidui
il rampinare, le funi;
violenze, al cielo che non scende
immaginarii occidui
il rampinare, le funi;
violenze, al cielo che non scende
ad un fermo appello
l'azzurro si mosse
e in condizioni estreme fece cima
di stupore, le interiora
l'azzurro si mosse
e in condizioni estreme fece cima
di stupore, le interiora
S'aprì uno squarcio
dove la fragilità s'impose
discesa ed ascesa
di legamenti seduzione
Agganci senza appigli
passato, ed eterni al setaccio
dei venti
taccheggio e mele bye bye
s'aprirono corolle
e ridevano
all'innocenza di nuvole
veleggianti nel tepore di tarda primavera
Pareva, quel giorno, esser giunto a nuovo
il giorno che mi domando
sono contento, anzi
abbia potuto perseguitarmi l'abbastanza
non si immalinconiva
quel tramonto anzi
vibrava di lustrini e promesse
verso le braccia tese della notte.
quel tramonto anzi
vibrava di lustrini e promesse
verso le braccia tese della notte.
Un colpo, migliore delle sue difese
e cade, cade giù
inclina lo sguardo dell'Eterno
verso gli spazi, ristretti i templi primi degli ultimi
e cade, cade giù
inclina lo sguardo dell'Eterno
verso gli spazi, ristretti i templi primi degli ultimi
E ancora correre
verso mitocondri perduti
bastoncelli dai catecumeni riti
di anguste sinapsi arrese
verso mitocondri perduti
bastoncelli dai catecumeni riti
di anguste sinapsi arrese
Giacere, infine
nel termine senza termine
ginocchi a terra, nessuna preghiera
ma spossatezza di fiati
nel termine senza termine
ginocchi a terra, nessuna preghiera
ma spossatezza di fiati
fino a che la solitudine uscì
stanca, di corpi stanchi,
midollo sopravvissuto
tra crepe di muri
stanca, di corpi stanchi,
midollo sopravvissuto
tra crepe di muri
teme la vita
l'anima intenso soffio
sprofonda negli abissi
il nettare di luna si prosciuga.
di
Manuela Verbasi
ComPensAzione
Rinaldo Ambrosia
Pia Finotti
ferdigiordano
taglioavvenuto
erremmeccì
selly
norastella
Sara Cristofori
Max
'O Malament
Manuela Verbasi
ComPensAzione
Rinaldo Ambrosia
Pia Finotti
ferdigiordano
taglioavvenuto
erremmeccì
selly
norastella
Sara Cristofori
Max
'O Malament
Esmeralda
*Salvatore di Giacomo
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- 15902 letture
Nella seconda quartina puoi cambiare il secondo verso togliendo la m'...grazie
Giacere, infine
nel termine senza termine
ginocchi a terra, nessuna preghiera
ma spossatezza di fiati
di liquido amore
offrivano di versi
ambrosia alle labbra.
genesi del tormento
s'ergono di rabbia involte
Rinaldo...ma appartenenza non è un termine che hai usato anche nell'altra tua quartina ?
dalle tempestate attinenze
nel soffio d'ali che rimestare mi duole"
Non dovevano essere quartine ? (mi odierai, lo so...)
dalle tempestate attinenze
nel soffio d'ali che rimestare mi duole
dalle calpestate attinenze
nel soffio d'ali che rimestare mi duole