Scritto da © Amina Narimi - Mer, 11/11/2015 - 10:35
E' così la grazia,
parla in un piccolo alito,
a cui la mano aggiunge il segno
nel petto, l'orma della tua poesia,
era e sta.
Con desiderio-
parla in un piccolo alito,
a cui la mano aggiunge il segno
nel petto, l'orma della tua poesia,
era e sta.
Con desiderio-
mentre affondi nell’inspiegabile che avviene
nelle profondità della mia carne
col piedirosso sulle spalle
come zampette di colombi,
e un pizzico dello sciascinoso-
niente più ci separa
dall'assenza,
dove riempi d’acqua le tue mani
per dissetare le amate barbatelle
metterle a dimora allineate,
tenendo unite le radici per il verso,
dall'assenza,
dove riempi d’acqua le tue mani
per dissetare le amate barbatelle
metterle a dimora allineate,
tenendo unite le radici per il verso,
con amore
per spingerle nel fondo della terra
lasciando appena fuori l’ombra
di un sorriso
per spingerle nel fondo della terra
lasciando appena fuori l’ombra
di un sorriso
batti piano e intorno
a piedi nudi
un piccolo pozzetto
per l’acqua del futuro.
C’è odore d’aramèn e dello zolfo
del sudore. La tua terra è viva
dalle falde alla tunica di pelle-
a piedi nudi
un piccolo pozzetto
per l’acqua del futuro.
C’è odore d’aramèn e dello zolfo
del sudore. La tua terra è viva
dalle falde alla tunica di pelle-
è o’ pascone, vai cantando,
il sovescio d'erbe miste per purezza
il sovescio d'erbe miste per purezza
nello scasso del terreno che proteggi
ammorbidendo le radici del violetto-
col favore del tuo sole, della pioggia,
le dolci potature annodate con i rami
come fosse un modo di sfiorare,
poco prima che abbia inizio il pianto,
ammorbidendo le radici del violetto-
col favore del tuo sole, della pioggia,
le dolci potature annodate con i rami
come fosse un modo di sfiorare,
poco prima che abbia inizio il pianto,
ed ogni volta, in sette movimenti,
sette nodi, nasce la tua vigna,
e muore, per rendere la rosa,
alleggerendo il fiato
fino all’inno.
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- Blog di Amina Narimi
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