Emilio Greco: la religiosità della bellezza e la spiritualità del corpo | Arte | Antonella Iurilli Duhamel | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Emilio Greco: la religiosità della bellezza e la spiritualità del corpo

Grande figura accoccolata di Emilio Greco

Quest’anno ricorre il  centenario della nascita di Emilio Greco, e Londra gli rende omaggio con una mostra presso la Estorick Collection; gli farà eco Roma, con una rassegna al Museo di Roma Palazzo Braschi.

 

Il Titolo della mostra londinese  “Emilio Greco, sacred and profane”, mette a confronto le opere  di committenza religiosa,  quali una scultura per San Pietro a Roma per commemorare Papa Giovanni XXIII e una serie dimonumentali porte per il Duomo di Orvieto ispirate al Rinascimento toscano e in particolare ai bassorilievi di Donatello, con quelle che  a mio avviso sono definite erroneamente opere “profane”.

 

Il titolo  infatti, non rende merito alla pienezza e alla complessità di questo artista; i suoi lavori “sacri”, non sono astratti o ideali,  al contrario esprimono una corporeità e una umanità notevole; non celebrano asetticamene lo spirito, ma affondano le mani nella pienezza, nell’intensità e nell'umanità del corpo e  della vita.

 

Lo stesso dicasi  per le sue opere definite “profane”, in realtà, esse   sono colme  di una spiritualità ancora maggiore: la spiritualità del corpo irradia da monumentali sculture di donne nude, dai busti classici,  da un massiccio e rozzo  lottatore, e persino dalla  trasformazione marionetta del giocoso Pinocchio in"bambino vero".

 

Greco fu parimenti un artista fisico e spirituale, ogni sua opera esprime la sua religiosità più autentica fatta di sentimento profondo per  la vita e la sua  bellezza. La sua fisicità era tale persino nella realizzazione delle sue crete, come ebbi modo di sapere anni fa dall’artista Tonino Gaglianone contemporaneo di Greco e suo grande amico.

 

Una volta ultimata una creta di una figura femminile, il maestro sentiva l’impulso di lanciarsi furiosamente con tutto il suo corpo contro la maestà e la perfezione di quelle forme, lasciandole misteriosamente contuse anche nella loro trasformazione in bronzo.

 

Troppa luce? Troppa passione? Forse!

 

Come un innamorato inondato dalla piena delle sue emozioni, aveva bisogno di   controbilanciare tanta ideale bellezza e tenerezza con una esplosione brutale di sentimento, rendendo le sue creature imperfette nella loro forma ideale , ma perfette nella loro verità.

 

Greco come Manzù, un altro grandissimo scultore italiano, proveniva dalla gavetta, dall’apprendistato di bottega di marmista, ma a quei tempi  l’arte la si imparava ancora dal basso e con dura gavetta.

 

Greco è un artista a tutto tondo, incarna l'ideale leonardesco dell' "Uomo Universale"; oltre che scultore, fu pittore, letterato  e docente. Dal 1953 ricoprì la carica di  docente della cattedra di scultura dell’Accademia di Belle Arti romana, insegnò a Monaco e a Salzburg, e fu membro dell’Accademia di San Luca e di quella Reale belga.

 

Dagli anni Cinquanta la sua  opera è  documentata da numerosissime mostre italiane ed estere (tra le personali: 1952, Roma.

Quadriennale;1954, Rhode Island, Rhode Island Museum; 1956, Venezia, Biennale; 1957, San Paolo del Brasile, Biennale; 1961, Parigi, Musée Rodin; 1962-‘63, Lisbona, Fondazione Gulbenkian; 1966, Canberra, Albert Hall; 1966, Melbourne, National Gallery of Victoria; 1970-1971, Ferrara, Galleria Civica d’Arte Moderna).

L’Ermitagedi San Pietroburgo gli ha riservato uno spazio espositivo permanente e altre opere si trovano presso le collezioni internazionali (Bruxelles, Kyoto, Londra, Monaco, Parigi). A Sabaudia, Orvieto e Catania ci sono musei che documentano l’intero arco della sua produzione artistica.

 

 La Estorick di Londra per questa occasione, mostra numerosi studi per le grandi commissioni, sia statue in bronzo che disegni preparatori e testimoniano l'abilitá di Greco nel creare schizzi che sembrano avere il volume e la tridimensionalitá di una statua; (non a caso Pablo Picasso lo considerò uno dei migliori disegnatori europei), la statua Nudo accovacciato del 1956 é la stessa che, in versione ingrandita,troneggia a Carlos Place, nel centro di Londra, dono del presidente della Repubblica italiana alla cittá di Westminster nel 1987.

 

Gli inglesi avranno modo di conoscere  maggiormente il loro autore e innamorarsene, perchè altro non si può!

 

Greco: Sacred and Profane
25 settembre – 22dicembre 2013
Estorick Collection, Londra

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