Scritto da © Cante Skuye - Ven, 22/11/2013 - 16:23
Sento lo spasmo della notte in una nuova pioggia
che gela la sabbia delle orbite
come se la nebbia non bastasse a nascondere gli occhi
guardo la notte nel cuore dei sogni
svengo di giorno nel sole
non chiamo più nessuno nell'attimo che vorrei
percepisco la solitudine dei pesci
il mare dentro mi corrode le viscere
e mi piego
in un ultimo respiro.
— Cante Skuye —
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