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(Vicenda personalmente vissuta)
 
 
Non è ancora l'alba, la città è addormentata le strade son quasi deserte.
Avvolta nel pesante giaccone non riuscivo a scaldarmi, solo il sibilo d'un vento gelido
e l'eco dei miei passi disturbava il silenzio di quella giornata festiva.
Con passi frettolosi mi recavo al lavoro ma ebbi un sussulto quando l'angolo svoltai,
a terra,  tra cenci e cartoni riparati alla meglio dal freddo invernale si delineavano le figure di due persone, fermai i miei passi e con sgomento osservai.
Della prima persona non distinguevo nulla, solo  la forma di un corpo completamente avvolto da una coperta, due grossi cani neri accovacciati si stringevano a lui.
Poi il mio sguardo si posa sulla seconda figura,  da un piccolo lembo di stoffa scura affiora un pallido viso,  è un ragazzo che dorme, son nascosti i capelli ma i lineamenti son belli, sembra un angelo di pietra commossa ho pensato! Anche lui al suo fianco  ha un bel cane bianco, il muso è abbassato,  è immobile, solo gli occhi mi scrutano attenti.
Davanti al cane nero c'è una piccola scatola per le offerte, lentamente mentre poso della moneta e lo guardo,  non ho paura,  anche lui mi osserva attento ad ogni mio movimento
a un occhio un po' chiuso, forse è il freddo oppure è malato  mi fan  tenerezza,
anche a loro vorrei dare qualcosa ma ho solo un panino la mia colazione, 
lo prendo e lo divido in tre parti, ad ognuno ne dono un boccone e mi sembrano ...
tre gocce d'acqua cadute nel mare!
Tristemente ho ripreso il cammino e mi domando...perché sulla terra c'è questa spirale di tanto squallore?  Prima di varcare il cancello  mi giro ancora un'istante,
le due persone giacciono ancora addormentate,  i loro cani vigilano attenti  amici sinceri
 a difesa dell'unico bene...il loro padrone;  in silenzio   il muso è alzato,  ora rivolto alla mia direzione, le orecchie  hanno   tese come fosse il loro saluto e un nodo mi sale alla gola,
dall'alto del suo monumento in sella al suo cavallo solo un Re è testimone di tanta emozione.
Terminato il lavoro oltrpasso il cancello  il mio sguardo volge ancora in quell'angolo,
non c'è più nulla nemmeno il cartone.
La  città ora è desta, sulla piazza un dì chiamata...  della Torino bene, 
la gente si scalda al tiepido sole, tra il frastuono dei motori echeggiano nell'aria grida festose un bimbo mi guarda e sorride mentre ignaro giocando si nasconde in quell'angolo,
ed io un po' triste ho pensato...
oggi ho incontrato  tre angeli, due nell'oscurità e uno nella luce, quale amaro contrasto in questa giornata di festa! 
 
 
 
 
 
 

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