Scritto da © Stefania Stravato - Sab, 18/02/2012 - 22:21
nemmeno un'eco
che ricordi
la mia canzone, migliore
o l'illusione di rugiada, ad assaggiare
il vermiglio, di rosa
sgranato, ormai
a preghiera, stanca
le tacerò, tutte
albe e tramonti
e ogni bastarda primavera
che si azzardasse, a piovermi
di azzurri, sulla polvere
di tutte le mie vite, giocate e perse
voglio stare sui sassi, violenti
che si ergono, dal piombo
e m'innamorano i passi
lontano, nel dove
abita, solo la mia ombra
a fumarmi
lento, da sera a sera
il mio oro, il mio sangue
nero.
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