Scritto da © Gabriele Prignano - Dom, 29/08/2010 - 06:33
E sono caduti i veli
che il Ragno geloso tesseva
oscurando il tuo corpo ai miei occhi
e le curve zampillano Grazia
inondando di fremiti e ardore
l’universo il cielo e la terra.
Io mi chino e raccolgo devoto
le tue tracce la tua ombra la tua danza
mentre vai sulla sabbia rovente
verso il mare che attende l’abbraccio.
Io ti guardo e tu volgi le spalle
e ti chiedo chi sei, sei una dea?
Mi rispondi sono femmina e Donna
io non dono piacere ma Amore
Il tuo corpo, le dico, è invito
è custodia d’amore e di cuore
sento il battito d’ali di una voce
che, smarrito, mi invita a guardare
e ti guardo ti ammiro ti voglio
ma tu vai
sei sparita,
sei un Sogno.
Gabriele Prignano
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