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Scritto da © Eleonora Callegari - Mer, 30/03/2016 - 20:43
Sole, brucia questo
autunno mesto
pur se Persefone
è tornata
e già mi lietò
sotto il tendone
azzurro
là nella valle
con pentagrammi
di rondini
e il riso di lei
i trilli e i suoi gorgheggi
il suo dolce visino.
Alberi gemmati
si sbracciano in saluti
l'erica spande
con voce prefica
il suo canto d'addio
sul prato smorto.
Cade una leggera penombra...
Sole, dunque anche tu
m'abbandoni?
E' la luna che giunge
al raro appuntamento
e abbraccia l'amato.
Dimentico del suo furore
egli s'abbandona...
Ma inesorabile stritola il tempo
e fuga la gioia
lentamente scioglie
le braccia... vuote...
un ultimo tocco...
la luna eclissa
nel commiato lacrimoso
di grigi filamenti.
Addio, addio... ancora addio...
Non aiuta il mio cuore
la tristezza dei monti
chini, fino a franare
nella pianura conosciuta:
un naufragare di pietre e sassi.
E sgretolano le note
nella sinfonia dell'addio
mi lasciano l'eco della sua voce
nell'attesa del ritorno.
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