Scritto da © Eleonora Callegari - Sab, 05/03/2016 - 23:22
Ancora che un brivido
corre dalla notte
e fredda il mattino
il piccolo volto aguzzi
al nuovo sole
curioso coniglio
accenno di primavera
dalla pietra muovi
lo sguardo sparuto.
Chi più ti guarda
violetta
fragranza d'altri tempi
celata da un ventaglio di trine.
Quanti sospiri di falpalà
sulle missive olenti
che briciole di cuore
sui bouquet di quelle dame...
Tanto ti colsi
selvaggia
sulle rive dei fossi
la pelle come un aquilone
gli occhi pieni di sogni
nelle mani il tuo cuore d'ametista.
Viola che muti le vesti
sul filo del pensiero
e tra le pagine, secca
immortale, resti.
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