Scritto da © Pinotota - Sab, 12/11/2011 - 16:12
Ascolto un poeta siciliano
narrarmi La Vucciria
come gli occhi suoi la videro
abbacinati
da miraggi di luce
nuvole di odori
afrori di pelli
pugni di colore
brulichio di anime
scrosci di voci
spruzzate sull'eco del sole.
Anfratti celati,
freschezza d'ombre di teli,
segreti d'antico.
E sembra risvegliarsi
lo spirito
tra lo sfiorarsi dei corpi
dove lentamente
si snodano malizie
di gente gorgogliante
di gravidi umori
nell'aria satura di inesprimibili
parole.
Rivive il suono
di urla spezzate
in cascate di sonori chioccolii,
schegge taglienti
sfaccettate in mille iridescenze,
tutto un universo
di incorrotta naturalità,
non manomessa
nel naturale orchestrarsi dei rumori
e a poco a poco
si plasma quella visione
di vividi squarci abbaglianti
e frementi di vissuto.....
narrarmi La Vucciria
come gli occhi suoi la videro
abbacinati
da miraggi di luce
nuvole di odori
afrori di pelli
pugni di colore
brulichio di anime
scrosci di voci
spruzzate sull'eco del sole.
Anfratti celati,
freschezza d'ombre di teli,
segreti d'antico.
E sembra risvegliarsi
lo spirito
tra lo sfiorarsi dei corpi
dove lentamente
si snodano malizie
di gente gorgogliante
di gravidi umori
nell'aria satura di inesprimibili
parole.
Rivive il suono
di urla spezzate
in cascate di sonori chioccolii,
schegge taglienti
sfaccettate in mille iridescenze,
tutto un universo
di incorrotta naturalità,
non manomessa
nel naturale orchestrarsi dei rumori
e a poco a poco
si plasma quella visione
di vividi squarci abbaglianti
e frementi di vissuto.....
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