La Preghiera dell'Orfanella | Poesia | nello vittorio | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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La Preghiera dell'Orfanella

 
Quando ch’ancora il latte mi donava
persi l’aggrappo a lauta mammella
di quella nobile figura dolce e bella
che sopra al core suo mi dondolava.
Un dì per smisurata malasorte
in fretta   si partì per luminosa
via lasciandomi di nettare desiosa
alfin di Dio venir a maestose Porte.
 
Inver  con me voleva ella  restare
ma divin Forza al ciel la fa carpire
e a nulla valser lo suo reagire
né le suppliche mie per fer voltare.
Troppo piccina per attaccarmi a Te,
Madre Divina ,che se possanza avessi
avuto per  amore Tuo, e gl’eccessi
pianti, per caritate, mi sarei gaudente.
 
Qual uccelletto io ancora implume
restar volevo nel mio caldo nido
ma lo destino tristo quant’infido
non volle lì mettessi le mie piume.
PregarTi, allora,Madonna, non potevo
ché ancor lo cervel mio non connetteva
né la mia lingua verbo ancor diceva
né di mie gambe passo alcun movevo.
 
Ma ora che lo cervello s’è ingrandito
e lo cuor mio per malor si è spanso
e molto a ragionar riesco e penso
a questa preghiera l’ascolto Tuo invito:
Se darmi non vuoi ancor l’amata mamma
perché poss’io toccarla ed abbracciarla,
se in Cielo vuoi Tu ancora trattenerla
privandomi ognora della mia fiamma
 
fa ch’io giunga almeno ai Tuoi piè santi,
fa che alla scala  dell’empireo approdi,
lascia almeno lì che la mia mamma godi
e di sospiri la copri  e di miei pianti.
 

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