Scritto da © Daniele Alfieri - Gio, 06/01/2011 - 15:17
[Io sono l'Impero alla fine della decadenza,
che guarda passare i grandi Barbari bianchi
componendo acrostici indolenti in aureo stile
in cui danza il languore del sole].
componendo acrostici indolenti in aureo stile
in cui danza il languore del sole].
Sai, penso spesso
a te, dolce amore:
volevi forse più sesso?
Ti cederei il mio languore.
a te, dolce amore:
volevi forse più sesso?
Ti cederei il mio languore.
E se tra la pioggia e i miei tuoni
ricordo un momento, il più bello,
le sarcastiche immagini e i suoni
mi spappolano strette il cervello.
ricordo un momento, il più bello,
le sarcastiche immagini e i suoni
mi spappolano strette il cervello.
Amore, sai cos’è strano,
oh mia illusione inebriante?
Non riesc'a estirpar un dolore
che sventrerebbe un elefante.
oh mia illusione inebriante?
Non riesc'a estirpar un dolore
che sventrerebbe un elefante.
Ti sei cibata di me,
del mio seme, dei miei odori.
Io ho preso il tuo sangue,
ora innaffio i miei fiori.
del mio seme, dei miei odori.
Io ho preso il tuo sangue,
ora innaffio i miei fiori.
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