Scritto da © fili - Lun, 23/08/2010 - 17:47
Ripensando alla mia vita, mi viene spesso in mente un vascello fantasma abbandonato a se stesso tra le onde impetuose di un non ben definito dei sette mari, con il timone spezzato che non consente di aggiustarne ormai la rotta. Sia pure alla deriva, continua imperterrito a solcare maestoso i mari infondendo soggezione e rispetto a quelle navi che ne avvistano la sagoma in lontananza. Il tempo farà la sua parte, logorerà le sue ultime legna e i pochi strumenti di bordo rimasti e delle sue vele presto ne resterà solo brandelli. Anche i possenti e temibili cannoni dalle quali bocche fino a poco tempo fa uscivano lingue di fuoco, adesso tristemente tacciono e si mostrano vulnerabili all'erosione del tempo. I fantasmi però continueranno a popolare per sempre quel ponte logoro che porta ancora i segni di mille gloriose battaglie, quelli non moriranno mai, ne resteranno per sempre guardiani e custodi di tutti i suoi inconfessabili segreti, e in sottofondo sembra echeggino ancora grida e risate dell'ultimo banchetto consumato prima del fatale arrembaggio.
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