Scritto da © gesuino curreli - Mar, 08/02/2011 - 18:59
Si distendono i fumi del mattino
azzurri come l’aria di cristallo
e io soffro di terra in questo vallo,
legato a filo doppio col destino.
Respiro l’aria e l’anima si sbriglia
nel riverbero lindo, adamantino,
ricco di oscurità nel repentino
volgere d’ora al giorno che si sveglia.
Dormono i lecci ancora nella doglia
della notte trascorsa che scolora
e partorisce il canto dell’ aurora
per bocca dell’oriente, sulla soglia
di un orizzonte limpido che irrora
di luce nuova i miei soliti eventi,
vogliosa di altri spazi negli spenti
grigiori di una amabile dimora.
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