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Le Metamorfosi Umanimali

 
 
Le Metamorfosi Umanimali 
Sfila
correo corteo di maschere.
Morchia di creme, unti e pomata.
Scorri
crepitante fiamma!
Giuliva brigata!
Forza! Altra colla e cipria!
La faccia posticcia rimpasta!
Rutila
variopinta fauna!
 
Girati banderuola!
Dal tuo padrone al suo nemico,
ora con l’uno ora con l’altro.
Che importa!?
Servi la rotta
che il vento adotta!
Una piroetta, girouette,
e il gioco è fatto!
Mai stanchi girasoli
in castigo a rotar la testa
al giro del sole ogni giornata.
 
Riciclatevi
rancidi reflui!
Reggicode slingueggianti!
Riposate la lingua sudata
e mutate livrea
al mutar del principe o della sovrana.
Attenti a chi comanda!
Attenti al cambio!
Alle manovre e ai viraggi!
 
Mimetizzatevi camaleonti
nello smalto cangiante delle tinte!
Alla ricerca presunta di identità finte.
Microbi col complesso di inferiorità!
 
Strisciate come i vermi
a baciare la polvere della strada,
la tomaia dei loro stivali dorati!
Caparbi pronti alla gloria,
sovraccarichi di spocchia e boria,
che la stessa schiena è ormai sgorbia
dal vizio e dagli inchini.
 
Tiepidi obbedienti
come uno dei cagnolini
della popputa contessa Piacentini,
morbido zerbino di pelo ovino,
profumoso cuscino
nelle sue cosce di balena.
Ad ogni tre biscottini
un caloroso bacettino.
 
Gracchiate come avvoltoi
per l’infinito appetito,
sempre morti di fame!
Golosi becchini delle carni più marce.
Sbavate a modo delle iene e degli sciacalli
affamati di ossa e avanzi,
di viscere e truculenze affini.
 
Accorrete squali e pescecani,
all’odor del sangue sensibili,
accorrete a galla,
a sbranare chi non sa nuotare!
 
Astute volpi.
Lupi in frac perbene.
Vanesi pavoni.
Ventriloqui pappagalli
ripetitori di ciò
che piace sentirsi dire.
 
Galline in litigio
se ognuna assicura
che lei soltanto e nessuna
l’uovo d’oro sa fare
e al cortile lo grida.
Galline con la cresta
ma col cervello di formichine.
Pii Bovi,  ligi bovini,
servi del giogo,
ignari della loro forza maggiore.
E lepri e conigli
avvezzi a fuggire,
a nascondersi e sparire…
 
E qui faccio pausa…
Con tante scuse, naturalmente,
tante scuse agli animali
a cui ho fin qui fatto riferimento.
 
1-1994

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