I porcospini di Schopenhauer (o della regolazione delle distanze) | Poesia | Piero Lo Iacono | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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I porcospini di Schopenhauer (o della regolazione delle distanze)

I porcospini infreddoliti
si avvicinano per scaldarsi
e si pungono,
allora si allontanano,
ma tornano a sentir freddo,
si cercano
e di nuovo si riavvicinano,
più prudenti stavolta e coscienti,
si feriscono e si respingono,
finché non trovano
la giusta distanza
dove non si pungono
né si perdono.
 
C’è un punto nell’assetto,
per contrappunto raggiunto,
oltre cui si cade o soli o punti.
 
Son nostri gli errori
non di uno soltanto.
E ce lo siamo pure detto che
“non si può rimettere
nel tubetto il dentifricio
estratto”.
Quale gesto mancammo?
Per conforto ci ripetiamo
che tutto debba finire
e molto senza come o perché.
È avvenuto anche per noi.
E partendo
non facemmo più rumore
dello sventolio delle farfalle
accorse a farfugliare la fioriera sfiorita.
 
Ma abbiamo almeno imparato
ciò che ci servirà
da quello che non ci è servito?      

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