Scritto da © Rinaldo Ambrosia - Ven, 14/03/2014 - 18:54
Voglio sentire il suono della tua voce
così lontana e così vicina
dalle vocali sussurrate
e ammantate di vita,
nel passo lineare dei giorni,
così lontana e così vicina
dalle vocali sussurrate
e ammantate di vita,
nel passo lineare dei giorni,
così uguali e sempre diversi.
Parlami di te
nell'applauso del giorno
tra le tue angosce dismesse
e il bucato sbiancato
dalle tue paure scivolate sotto il tappeto.
nell'applauso del giorno
tra le tue angosce dismesse
e il bucato sbiancato
dalle tue paure scivolate sotto il tappeto.
Dei giorni cupi e dei giorni lievi
come di una clessidra priva di sabbia,
e dei tuoi pensieri, quando la notte
come di una clessidra priva di sabbia,
e dei tuoi pensieri, quando la notte
li consegna a sé stessi.
Dei tuoi talenti,
che ti affanni a seppellire
sotto una coltre di giorni,
inganni sempre uguali, dove la noia
é un iceberg troppo pericoloso.
Parlami dei tuoi sogni dismessi,
abbandonati nel ripostiglio della tua mente.
Parlami ancora di te,
di ieri, di oggi e di domani.
[Perché sei vita, serenità e gioia].
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- Blog di Rinaldo Ambrosia
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