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Scrivere

C'è un istante magico nel muovere il pensiero verso la parola scritta, adagiarlo nella gravità stessa della scrittura. Un percorso che non sempre va a meta.
C'è una dimensione nel vagare della scrittura? Il raggiungimento di un punto fermo?
Si è soli con la scrittura, nella scrittura, tra le parole che fioriscono. Non è una maratona, né una sfida, ma un semplice percorso. Affiorano i pensieri, una lenta deriva che si trasforma in parole, di lì, in periodi compiuti.
È nella loro corsa che si imbastiscono gli attimi, si cuciono le storie.
Voglio una storia vera, una di quelle che appassionano, che mi faccia sognare, che mi porti via.
Voglio vagare nella leggerezza della parola, come un personaggio di Chagall, perso nel cielo a volare.
Che potere immenso dona la scrittura. Veicola e resuscita nel ricordo frammenti di vita, li trasforma in eterno presente. Si sporge in avanti, proiettandosi nel futuro. Mi permette di condividere i miei spazi e la mia solitudine con lei. É l'ombra, il riflesso dei miei pensieri. Una amica, una amante, una sposa. Un fuoco sempre vivo che arde e si rinnova nell'immediatezza del gesto, nell'abbraccio dell'emozione.
Volo, novello Barone di Münchhausen (non su una palla di cannone ma sulla gravità della pagina scritta), su di una storia, la mia storia.
In questo spazio immaginario e immaginifico, dove passato, presente e futuro si amalgamo, nasce una nuova realtà, quella data dalla scrittura. La parola è il preludio di una lenta milonga di suoni sussurrai, evocati. Di periodi che si aggregano e si confondono, che giocano a rimpiattino tra loro. L'espressione diventa la vela di questo percorso, ritmo e parabola del pensiero.
E la nave va... salpa lungo rotte sconosciute, prive di un perché. Solca mari e spazi infiniti, nella lenta parabola del tempo. Si arena su banchi di pensieri, poi riprende la rotta, la sua rotta.
Non occorre un sestante per tracciare questo percorso o fare il punto, perché non esiste luogo o mappa adatto a contenerlo. Scivola via la scrittura nel suo lento divenire, con la voce delle sue parole. C'è estrema libertà e luce nello spazio della pagina. Una avventura giocata tra il pensiero e la parola. Resta il gesto, il muto compitare frasi, parole che si dissolveranno nell'istante stesso che la retina le coglierà, mentre il tempo continua, lento e inesorabile, a scandire la sua abulica corsa.
 

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