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A ruota libera (Cap. 31)

                                                                                XXXI
 
Dopo il giorno della colonscopia, le settimane sono trascorse tra la paura per il tumore, di cui al momento non posso sapere oltre (la TAC che saprà dirmi di più, purtroppo, dovrò effettuarla non prima della metà di febbraio), e il senso di incompletezza e insoddisfazione del mio presente che ha prepotentemente ripreso a serpeggiarmi nell’animo.
Sino a oggi, 24 dicembre 2007, nuova vigilia di Natale. La terza da quando Claudia mi ha lasciato.
Sono passati oltre due anni da quel 9 dicembre del 2005, e francamente non mi capita quasi più di pensare a lei. Non almeno in termini di dolore, malinconia o nostalgia di ciò che è rimasto dentro di me solo come un bel ricordo.
Quando comunque lei torna nei miei pensieri, non ci resta di solito per più di qualche secondo. E questo avviene passando da qualche luogo in particolare, o nell’incontrare vecchi amici comuni. In queste situazioni è inevitabile ricordare di noi. Di ciò che siamo stati e di ciò che siamo diventati: due ‘amici’ che si sentono quattro, cinque volte all’anno al massimo.
Amici, sì… anche se a parer mio l’amicizia è comunque fatta di una frequentazione che tra noi invece, è del tutto assente. Più per scelta e volere di Claudia, in realtà, che per mie motivazioni. Entrambi sappiamo di poter sempre contare sull’altro, questo è ovvio, nonostante ci si augura non ve ne sia mai bisogno, ma questa resta pur sempre una magra consolazione per raccontare il rapporto di due persone che sono state insieme tredici anni e mezzo, e poi si sono tristemente lasciate. Nessuna colpa o responsabilità di uno dei due, nulla di tutto ciò. Solo il trasformarsi dell’amore che ci aveva legato sino a quell’istante in un sentimento diverso, di grande e profondo bene reciproco, non in grado però, di traghettarci verso una vita di coppia serena, se non proprio felice. Oggi, a distanza di oltre due anni dal giorno in cui tra noi è tutto finito, ci sentiamo quasi sempre per sms, di solito quando Claudia vuole avvertirmi che ho da fare dei movimenti sul conto che mi gestisce direttamente – l’ho aperto mentre ancora eravamo insieme presso la banca dove lei lavora – oppure, in occasione delle feste annuali e dei reciproci compleanni.
Penso e ripenso…
La vigilia di Natale invoglia sempre a un’analisi introspettiva di ciò che è stato. E’ accaduto due anni fa, dopo che Claudia mi ha lasciato, è avvenuto l’anno scorso e avviene quest’anno mentre sono ormai solo…
 
 
23Febbraio 2008, ore 10.00
Istituto Oncologico “MATER DEI” di Bari.
 
Sono venuto qui con mio padre. Lui è l’unico della famiglia a sapere la verità. Sino in fondo e dall’inizio. E’ stata una vera fortuna e una sicurezza non da poco poter contare su di lui.
Ti voglio bene papà, un mondo di bene…
Gli esiti della TAC sono stati più positivi del previsto.
Non ci sono state infiltrazioni tumorali in altre zone del mio organismo. L’esame istologico ne ha accertato la completa natura benigna, anche se il tumore che mi hanno asportato, in tempo, è di un ceppo che può rapidamente evolvere nella forma più letale che ci sia, dopo quella al polmone. Stando per il momento così le cose, ho ripreso a vivere finalmente di nuovo più sereno e tranquillo. Soprattutto mi sembra quasi di non avere più problemi nella mia vita. Certo, ho l’obbligo per il resto dei miei giorni di rimanere sotto stretto monitoraggio medico, con controlli annuali generici e specifici, ma diciamo che godendo di buona salute posso rimandare a far testamento. Mi è tornata la voglia di vivere come mai prima.
Soprattutto mi sono convinto che tutto va sperimentato e provato in questo nostro passaggio sulla Terra, senza tanti problemi. Perché poi, se ti va male, qualcuno può d’improvviso decidere che è giunto il momento di spegnere in anticipo il tuo interruttore, e allora fanculo a tutti i tuoi desideri, le tue aspettative, le tue speranze. Se le cose stanno così, tanto vale allora cercare di rendere tutto quanto il più possibile realtà e frutto della vita da assaporare e di cui godere giorno dopo giorno, ogni benedetto giorno. Penso a tutti coloro che mi sono stati vicino in queste settimane di attesa e ad Alessia.
Anzi, innanzitutto a lei. Dopo la bella notizia non ho resistito e l’ho chiamata.
Una parola tira l’altra e… ci siamo ritrovarti sotto le lenzuola, un’altra volta. Tutto a dir poco fantastico. Non so che pensare e francamente ora non m’interessa granché trovare a tutti i costi una spiegazione. Perché?
Semplicemente perché la verità è che solo il tempo potrà dire cosa sarà Alessia per me. Per ora è tutto ed è nulla.
Ultimamente mi ha ripetuto che la sua storia con Luca è finita.
Mi ha specificato (a dire il vero, anche a lui…) che in effetti sono stato io la causa del loro epilogo, in quanto sono riuscito ad accelerare un processo che era sì già in atto, ma che non era poi così drammatico. Cosa che, francamente, non è che mi renda così fiero di me stesso.
In più, immagino che adesso Luca non veda l’ora d’incontrami… In ogni caso, per esperienza, so che ci vogliono mesi, se non anni, per mettere la parola fine a una relazione durata tanto, quindi per adesso nessun impegno serio con Alessia. Ma sono sicuro che con il tempo capirò il suo vero ruolo nella mia vita.
E il tempo si sa, lui non mente mai.
 

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