Scritto da © Anonimo - Gio, 21/07/2011 - 08:16
Ho di te
l'amnesia del condannato a morte,
l'incuria
delle ore che clessidrano
baci a grappoli
da labbro a labbro.
Scivolandoti addosso
m'imbevo di te
come fosse l'ultimo sorso.
Penso
d'essere un'edera,
che ha di te la sete del deserto.
Amo in te
l'avventura della nave verso il polo.
Amo in te
l'audacia dell’esploratore
in grandi scoperte.
Amo in te le cose lontane,
amo in te l'impossibile ..
ma non la disperazione.
Entro nei tuoi occhi
come un falco
in un bosco pieno di sole
e sudato, affamato, infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere le tue carni.
Non t’amo
se di carne e sangue
nutri le mie labbra
così come il cervo la montagna
o l’aquila adagiata sui filari delle brezze.
T’amo perché profumi d’innocenza,
come il canto del mio mare,
quale inno quotidiano,
io t’amo.
E se questo non è amore,
se tutto questo non è amore,
l’albero del miele
consumi pure la mia anima
d’inesauribile solitudine.
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