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Selly ed Andì in clamorouse combination

E’ arrivata una lettera, oggi.

Ovviamente è per me, vivo sola. Da un po’ di anni.

Nel condominio dove abito, ad ogni assemblea, non riusciamo a prendere la decisione di accorpare, in un unico blocco, le cassette delle lettere. O forse nemmeno lo vogliamo.

Sulla cancellata esterna della mia palazzina vi sono attaccate otto “casette” in metallo, ognuna di una misura diversa. Poi c’è la mia. Un cilindretto alto pressappoco venticinque centimetri e col diametro di quindici. Insomma un piccolo tronco di legno bianco che spicca sulle altre per la diversità.

Perché a me piace essere diversa. Diversa non so da cosa, ma la parola, di per sé, mi riempie quel vuoto che ogni giorno dilaga.

Dicevo della mia cassetta. La trovai anni addietro in quei mercatini dell’usato che si tengono nei paesini di provincia durante un mio soggiorno (di pioggia e cammino) ospite di amici sull’ Appennino tosco-emiliano. Mi catturò subito. Vuoi per l’originalità, vuoi per il fatto che  ricevere lettere e missive è per me un’emozione forte. Ogni volta.

Poi, di questi tempi che si utilizzano solo tasti e video, si è persa quella sensazione del toccare. Passare l’indice sul ruvido di certe carte a grana grossa, vedere come una “c” o una “l” s’incastonano e s’imprimono fra le pieghe.

Poter conservare, piegare, rigirare, sventolare. O strappare, dare fuoco, stropicciare o seppellire. Vuoi mettere…

Comunque, stamattina, ho aperto la base del mio tronchetto e mi è  subito spiccato quel colore ingiallito della busta dentro. Era anni che non vedevo più quel tipo di busta. Anzi, mi ricorda un po’ gli inviti che arrivano, con mesi e mesi d’anticipo, dai parenti di settimo grado per la partecipazione alle nozze del figlio.

Nel destinatario un “Carissima  Signorina” mi fa sorridere. La calligrafia è nitida ma pende un po’. In certe parole verso destra, in altre verso sinistra. Che cosa buffa, penso.

Il mittente non c’è.

La busta inizia a girarmi e rigirarmi fra le mani. Non riesco ad aprirla subito. Cerco di indovinarne il contenuto. E’ quell’attimo che fantastico, che la mia fantasia trova spazio dentro quattro angoli e un rettangolo.

Apro, infilando l’indice sotto il lembo socchiuso. Quello stracciare imperfetto della carta mi strappa un sussulto. Il foglio, piegato in tre parti accuratamente, si dispiega.

Sgrano gli occhi mentre l’adrenalina inizia la sua veloce risalita.

Una vocina giunge al cuore mentre gli occhi cercano parole, lettere, spazi, punti.

Nulla, il vuoto. Una pagina vuota che mi scorre fra le mani. Come se fosse scritta da mille righe, con mille pensieri con  mille domande ma senza risposte. Nulla, il vuoto. Una pagina di abisso.

Poi l’annuso, mi dico, annusala. Me la spiaccico contro al viso, come fosse un asciugamano, caldo, fragrante. Ed inizia il viaggio . Avanti, indietro, contromano...

Di chi è questo umore?

Dove ho già sentito questa fragranza?

Uhm...

Così d'acchito...

Mi viene in mente niente.

Niente niente.

E poi per quale motivo le pendenze sull'indirizzo?

Porcazza devo concentrarmi... fortuna che ho tempo.

... Che questo rebus m'intriga assai.

Vediamo...

Quella volta no... non c'era nessuno di simile.

Al mare proprio non mi sembra.

In montagna nemmeno.

Un cibo direi di scartarlo.

Una casa di conoscenti impossibile.... troppo fuori del normale.

Qui non ci arrivi cavolo.

Dai pensaci... pensaci.

Una cosa tipo più bontà aeree unite insieme potrebbe invece essere...

Quindi un messaggio subliminale?

Un voler distogliere l'attenzione dal conosciuto... per comunque tenerti incollata lì...

Anche se l'hai mollato... e non hai nessuna intenzione di ritornarci sopra?

Allora devo cercare fra le persone come dire intelligenti che conosco.

Quelle che con l'astuzia riescono a rimanere pressati a te pure se sanno di non avere i numeri per poterlo fare.

No!

Troppo contorto...

E minimo un pochetto pavoncello.

Anche perché forse sa d'antico.

Di proverbiale sensazione mitica dei miei primordi.

Per quello probabilmente mi piace e mi dà la sensazione che vorrei di certo incontrarlo ancora.

Urca non devo avere fretta.

Aspetta fiuto di nuovo la "settimana enigmistica".

Anzi prima mi ripulisco il naso e dopo mi concentro.

Troppo coinvolgente questa storia.

E già di successo mi tocca dire per chi ha avuto l'idea.

... Deve essere persona veramente interessante...

 E con cui mi troverei bene di sicuro...

Se riesce ad essere ogni volta coinvolgente in questa maniera.

Si certo ma...

Non arrivo, non arrivo ad una conclusione.

Che sento distante però vicina.

Sconosciuta pure se in qualche maniera già frequentata e...

Con cui mi sono presto trovata in sintonia sicuramente.

Tipo il sapore di una persona di cui si è innamorati quindi...

Come il gusto nell'aria latente intorno ad uomo che ti ha fatto sciogliere al primo sguardo?

Aspetta aspetta.

Non mi dire. 

Attirante anche se l'ho di certo frequentato e dismesso in passato...

Fatto questo non di tutti i giorni e...

Non rimpianto visto che l'ho dimenticato.

Da fare venire i giramenti di cervello.

Bello scherzo pertanto non c'è che dire.

Scherzo?

E dai ovvio ci sono.

Finalmente!

Quel matto, sapendomi; chissà come, persona che "annusa" bene prima di gettare... mi ha mandato il profumo che ha sentito la sua donna...

Nel momento in cui si è innamorata di lui.

E se conosceste il matto non sarebbe per niente accadimento strano.

Posso certificarlo.

... Glielo ha fatto ricostruire chissà come.

E chissà con quali esperimenti, poi...

Me l'ha inoltrato quale miglior suo augurio possibile per il mio futuro.

... Che è uguale a quello di qualsiasi altro uomo di cui una donna si ritrova innamorata...

Chiaramente.

E su questo non ci piove.

Il suo desiderio e la sua speranza per me sono quindi di sapermi di nuovo felice e non sola.

E mi sprona ad uscire, a propormi, al conoscere, al frequentare, al dire no, al dire sì...

Al colpo d'occhio che conta... nel contempo.

... Col vento in poppa e serena... serena ... serena...

Dopo si tanto autorevole augurio in proposito.

E chi è che mi può voler bene in questa maniera disinteressata ed eccezionale?

... Che non conosco di persona... che non frequento... e che probabilmente resteremo estranei per l'eternità?

Dai ancora più ovvio...

Colui che ha scritto con me questo racconto.

 

 

P.s.

Ogni riferimento alla storia personale degli autori è inesistente.

Vi ricordiamo pertanto che è un racconto inventato.

... E che le nostre cose della vita non sono affatto come descritte.

 

 

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