Scritto da © Sylvia P. - Mar, 03/08/2010 - 08:14
Sono nata per vagare
senza respiro
con le vesti sfrangiate
dalle ortiche pelose
senza respiro
con le vesti sfrangiate
dalle ortiche pelose
Questa l’eredità
per aver effuso voce
come di pioggia
su un acciottolato riarso
dalla desolazione
per aver effuso voce
come di pioggia
su un acciottolato riarso
dalla desolazione
Non un tesoro grandioso
o la conveniente saggezza
di chi sopravvisse
in lande ancora mortali
al veleno e alle croci
Ho strappato tutte le bacche
rosse sferule tentatrici
per le mie mani
malate di vita
e ho camminato attraverso
sagome d’umanità
graffiandomi su
labbra screpolate dal rimorso
e un’aria rarefatta
da sillabe scordate
Anche l’inferno mi teme
da quando il mio ansare
ruppe il silenzio
e mi lascia sulla soglia
col sigillo in mano
di quella porta violata
per entrarci dentro
©Sylvia Pallaracci
foto dal web
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