Scritto da © albor2010 - Mar, 05/10/2010 - 08:40
[img_assist|nid=8448|title=|desc=|link=popup|align=left|width=140|height=200]Nude le braccia, verde un giorno il tuo manto,
ora, rubato da una natura matrigna,
giace per terra, scolorito e stanco.
Non c’è più ombra e il sole, seppur tiepido,
ti trafigge sino a penetrar nell’anima.
Eppure non ti muovi, rimani lì,
nessuno ode il tuo lamento.
Continuerà con gli aspri freddi dell’inverno,
il tuo implacabile tormento.
Eppure allunghi le braccia verso il cielo,
Quasi ad invocare con una preghiera.
Ti ascolterà un giorno,
torneranno a crescer le tue fronde,
Il tuo lungo soffrir, forse l’intensità della preghiera
Ti faran ritornar splendido e maestoso
dolce sarà di nuovo riposare all’ombra fino a sera.
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