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blog di tiziana mignosa

Piciulina sulla soglia

.

Ciangottina
sei da sempre dolce Piciulina
stropicciata  eppure sempre coccolona
con un occhio qui
e l’altro chiuso per guardare altrove.

Due chili come mille
fusa e miele
dormi spesso perché riappari a casa
Amore e tenerezza
ti desti solo se decidi di non farci preoccupare.

Indecisa
a dire il vero un po’ traballi
niente pappa
un passo qui 
e altri due lì.

Eppure
anche i mici alle spalle hanno teneri angioletti
miagolii e fruscii d’ali:
l’Amore è ovunque
e per tutti passa uguale.

La prossima
lo sento
 sarai rosa delicata e bimba
delizia assai preziosa
per chi saprà apprezzarti

ma che possiamo farci
se ancora sulla terra
sussiste la dolorosa usanza
di passar prima da casa
per poi tornare col vestito nuovo.

Ma la cosa che davvero mi consola
è sapere che l’Amore Vero mai si perde
e che tra noi e te, Margotta mia,
di certo
d’Amore ne scorre davvero tanto tanto.

tiziana mignosa
febbraio duemiladieci

Alla mia dolcissima Margot nel giorno del suo ritorno a casa

 

Per un attimo... uno strappo nel tempo

 
(Sulle note di “Moment of peace” di Gregorian )
.
Ti ho vista
nell’incrocio fulmineo
l’abisso impetuoso dei nostri occhi
si è fuso
è diventato oceano di quiete
ma è stato solo un attimo.
 
Leggiadra e accattivante
senza scarpe e con in mano
infiniti arcobaleni
t’insinuavi furtivamente
tra le pieghe sgualcite
di quel niente travestito di tutto
della mia misera  prigionia
chiamata terra.
 
Nascosta in quel tanto di nulla
che scorreva via impetuoso
e lentamente lesto
sei fuggita via
fino a scomparire all’orizzonte di fuoco
dei miei irraggiungibili sogni.
 
Come albore per falene avide
tra bambocci di pezza dal cuore di ghiaccio
disperatamente
t’ho cercata dove non potevi essere.
 
Le mani mie protese
sui tuoi languidi sogni leggeri come vele
luce accecante nella buia notte
ti hanno condotto a me.
 
Catturata
per un attimo appena
dal mio pensiero a te rivolto
sfidando l’infinito
nel finito sei precipitata...
sei arrivata qui.
 
Splendido
il dono vissuto in un istante
poi sei andata via
adesso
è tempo d’altro
 
tiziana mignosa
maggio 2008
 

Calma turbolenta

.
Tutti di te vedono soltanto
la compattezza che il tuo corpo mostra
ma nessuno sa di quando
come elastico ormai stanco
la tua interiorità si tende ancora.
 
Peregrini dello stesso imbarco
i tuoi sorrisi mietono
tappeti d’erba profumata e fiori gialli al sole
passi ignari sulla lava della mescolanza
turbolenta calma della terra senza albore.
 
Grida sotterranee
che solo tu puoi udire
quando ogni sezione
tendendoti di brutto in ogni direzione
vuole ed urla la sua ragione.
 
Desiderio e senno
si fanno aria intorno
quando il cuore batte ancora dove è morto il viale
il corpo vuole e se ne ride delle attese
ma la ragione t’inchioda sulle vie tracciate.
 
E mentre la chiave cerchi per fuggire
ti ritrovi in piena notte al centro del tuo giorno
cemento sulle scarpe al bivio
sofferte scelte
prima dell’arrivo.
 
Rotatoria sulla scissione maledetta
dove si ramifica  il tormento
ma è sfera che nell’asta si sublima
attrito che dalla terra
genera la Luce di una nuova stella.
 
tiziana mignosa
novembre 2009
 

Come acqua

 
Quando il dolore è troppo
diventa come il nero pesto dell’inchiostro
anima come acqua
di corvino l’esistenza tinge.
 
Ora che l’adesso ha spento l’interruttore al tempo
e il sentimento raccatta punti di domanda
ti ritrovi ancora a rovistare
tra scarti di tepore e fiele.
 
Negli spaziosi luoghi dell’assenza
smarrita vivi l’ingorgo della mente
pensieri stropicciati
tenerezza e piombo.
 
Ma la ragione ti porta ad asserire
che anche se il fato ribaltasse il gioco
troppi sono i nei accatastati
che tu comunque non vorresti niente.
 
tiziana mignosa
novembre 2009
 

Filastrocca delle stelle

 
Ci sono cose
belle e assai più belle
che stanno lì
in bilico
tra le amate stelle
e aspettano soltanto
di farsi aria e vita
seguendo la dolce scia
del desiderio buono
invocazione
che dal cuore al cielo s’alza
e dall’azzurro
si fa fiore e terra.
 
tiziana mignosa
gennaio 2010
 

Geroglifici

200

Nessuno riesce a decifrare veramente
gli arabeschi che delineano il contorto albero
scalata che a suo tempo
hai scelto di esplorare

accecanti orditi su trame d’umidi silenzi
frutti dalle succose promesse
tardano ad arrivare.

Regina di scintillanti sogni
di polvere e dimenticanza è il regno sull’aguzza terra
buccia rossa come l’ape al miele

virile folla
quattro occhi e quattro mani
sorvolano il fardello sulle tue spalle
invisibile sacca colma di lancette senza pile.

tiziana mignosa
gennaio 2010 
 

Piccoli soli

 
Solo i passi dell’Amore
lasciano impronte permanenti
tutti gli altri solamente
orme sciolte sulla sabbia.
 
Piccoli soli
in cerca di caldi batticuori
raccattano attimi sparpagliati
dentro vasi pieni di rumore.
 
Dal ferramenta trovi sempre i luccichii
anche se poi ti accorgi che sono solo chiodi
allora se proprio scegli d’afferrare
sarà meglio andare da un bravo gioielliere.
 
tiziana mignosa
settembre 2009
 

Alle spalle dei funamboli

 
Sulle note
di
Ashram – Entry Into Ashram
.
Anche quando gioca a nascondino
dietro i fatui luccichii del tutto
furtivamente prende posto
quello che è il temuto vuoto.
 
Stridula voce
che in mille pezzi strappa il cuore
e di fare inebri allora il tempo
commedia e i suoi attori
funamboli senza talento sui fumi del pensare.
 
Tra singhiozzi impercettibili
senza intralci
silenzioso si fa strada coi sospiri
segni stilizzati
sul vetro che s’accoppia col vapore.
 
Echi di risate altisonanti
e retrogusto amaro
la porta in faccia sbattono
a quel sommesso grido
che vorresti tanto … non avere mai udito.
 
tiziana mignosa
gennaio 2010
 

L'aula di disegno dal vero

 
La vita è come il sole
se ne sta lì coi pianeti intorno
una grande aula piena d’artisti in erba
che imparano a guardare e a disegnare.
 
Al posto di bottiglie dalle fogge strambe
ma anche di busti antichi e marmi assai pregiati
ci sono avvenimenti e accesi sentimenti
fiori dalle aguzze spine perfino a volte belli.
 
Immobili si lasciano osservare
amare e anche odiare
creando l’illusione che siano sempre diversi
e invece siamo noi  che girando loro intorno li vediamo tali.
 
Ed è così che ben presto c’accorgiamo
che il pugno in pancia non fa più male
ma solo perché cambiando postazione
la luce ce lo mostra da un’ulteriore angolazione.
 
tiziana mignosa
gennaio 2010

Sabato sera

 
Sulla notte che sfreccia
di passione s’accende il sabato sera
dispettosi i giorni
non rispettano i tuoi tempi.
 
Luci e desiderio
chiavi di violino blu nel blu
dita affusolate che tratteggiano
quella parte di te che hai paura ad ascoltare.
 
Delicatezze dalle tinte travolgenti
cerini dallo zolfo bagnato
infinite scintille che alimentano
l’intensità del fuoco imploso.
 
Sorrisi e negazioni
fanno da cornice al profumo acerbo delle ventitre
voglia che mai ti porta
dove l’arsura vorrebbe stemperare
 
e mentre le ore
si rimpiccioliscono nel sonno
amaramente spiombi
sull’ennesimo bluff da dimenticare.
 
tiziana mignosa
gennaio 2010
 

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