Scritto da © ferdigiordano - Mar, 07/02/2012 - 11:14
Ciò che ferma
la macchina dei denti non somiglia al sonno,
piuttosto ad una perdita di conoscenza, una insufficienza
di lenti.
Niente altro è gabbia se non il torace
in cui scommettere ossigeno. Avvio
a dolermi del gelo, gli umori
in bilico sopra aghi puntigliosi
quelli cui tocca introdurre nell’aria
la neve e il grido, estremi del silenzio.
Ecco: è come spero
apra le braccia il luogo
sospetto d’affetto.
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