Rondini
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Cercavo le parole
su questa strada beffarda e stonata.
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Io c'ero
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La dimensione del sogno
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Cielo e terra
foto di tonino bisceglia
.
( Sulle note di Surrender di Omar Akram )
.
Morbido
è quel pendio
dove il pensiero si lascia catturare
e intanto il mondo ignaro si dimena fuori.
Vento sui crinali
respiro
fino in fondo all’anima
libertà che il gelo dell’inverno spazza via.
Attimi … come note
sole che mi veste
intrecci di silenzi pieni
e soffice tepore.
Cielo e terra
si fanno amici e amanti
mentre le mani
l’Amore fanno con i fili d’erba.
Delicati soffi sulle palpebre
socchiuse il sogno inseguono
profumi che catturano
primavera … si fa presto gioia sulla pelle.
tiziana mignosa
aprile duemiladieci
http://www.youtube.com/watch?v=mz2gDKuFzns
- Blog di tiziana mignosa
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Davanti a un dipindo di Jan Van Eyck
La vita dipinta
nella casa di Evian,
il the bollente,
la pipa che alza
un filo sino alla cima
della libreria.
Evian ha ciabatte
di carminio e di giallo,
scuote la testa
davanti sua moglie.
I coniugi Amolfini
si tengono per mano,
lei ha la pancia
come la donna di Evian.
Un bicchiere di porto
tra un tramonto nazista
alla finestra di vetro colorato
e un posacenere d’argento.
Evian non sa
o fa finta di non sapere
che è mio quel figlio
mentre con la sua
puzza d’avorio
accavalla le scheletriche gambe.
Il dipinto di Eyck
mi rende stucchevole,
il ricordo di quel tradimento
di rosso porpora
e menta sulla bocca
della moglie di Evian.
Lei sorride
con due denti storti
e una mano che tocca
il bracciolo della sua poltrona.
Il cappello
dell’uomo del quadro
mi distrae dalla voglia
d’andare via
da questa casa
che puzza di varecchina.
- Blog di giuseppe diodati
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Oceania
la mappa dell'Oceania
e allontanandomi
ho accompagnato
un forte desiderio di spazio.
Se pensi
che abbiamo lavorato la creta
ieri montavamo
transistor ai congegni
oggi sui piani e le pieghe del pianeta
soltanto byte.
Si vedono segni
di ambizioni enciclopediche
con la curiosità che lentamente
leviga la lente.
Se penso che veniamo dal niente
eccomi sui rilievi dell'interno
dove riavvengono
le riesumazioni degli assassinati.
La città al di sotto dei pendii
si concentra nel golfo
la distanza distillata dai rumori
restandone attento in ascolto
è lenta,
lentamente percepisci
la grande sfericità del mondo.
Le rivolte segnano
la deriva dei continenti
e l'eco delle brutalità
van cercando
protezione dai tormenti,
i bambini
gridano nel bosco
passa il tempo
e provi attrazione
in presenza di un battito di ali
o di un respiro.
Vorrei trovarmi
ovunque si sorrida
ovunque
si trovino simpatie
e nascano
correnti di tepore tra due.
Vedo gente
di cui penso,
possibile che non abbiano idee
nei gesti che fanno
e che senza alcun compenso
compiono?
Anche
trasportandoci la catastrofe
l'apocalisse non guarirebbe
il passaggio
nemmeno di un attimo
del presente.
Saremmo comunque
stati sempre
e nel vuoto resteremo
presenza.
Per adesso
si dia credito alla voce
ancora
per domani.
- Blog di fabiomartini
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el tempo ciapà vanti xe bon pei soti
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Per Giada
di piccola stella
verso la mia,
in cerca di calore.
Ho tante cose da raccontarti,
anche se vivo solo
da tredici primavere.
Apri gli occhi curiosi ed increduli
di tutti questi volti,
di tutti questi colori.
Sorridi, senza i dentini,
disarmata
ma troppo piccola per essere ferita.
Stringiti forte alla mia mano,
con questo contatto
ti voglio trasmettere
e regalare un po' del mio amore
per questa vita.
Sei il futuro, sei quello che verrà,
ma non un illusione.
Non hai amari ne gioiosi ricordi,
potrai costruire il tuo oggi
senza malinconia,
sognare il domani senza rimpianti.
Ora che ti ho presa in braccio
e ti sei addormentata,
respiro il tuo profumo,
m'immergo nell'infanzia che il tempo m'ha rubato,
ma senza solitudine. Non sono sola.
Pacata e serena, ti accomodo nella culla,
un'ultima occhiata ai tuoi occhi chiusi,
e socchiudo la porta che hai aperto nel cuore.
Fai sogni d'oro,
E ama, piccola dolce Giada, ama più che puoi.
- Blog di stellasenzacielo
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A volte, spesso, sempre.
quel filo sottile che separa la ragione dalla follia.
A volte racchiusi i pugni contro il petto
ho giocato a fare il matto.
A volte ci sono riuscito, c’è chi mi ha creduto.
A volte l’ho anche riconosciuto
nascosto nel cono d’ombra di una falce di luna.
A volte ho giocato con lui a rimpiattino
accasciandomi a terra piegato in due dalle risate.
Spesso mi sono riso addosso.
Sempre ho pagato l’istrione di turno.
- Blog di Franco Pucci
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