Blog | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Piazzetta virtuale

 agorà

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

Blog

eccomi tornata all'amore

vieni, siediti su queste rabbie
scomposte
ho solcato i cieli dell'intransigenza
ed eccomi tornata all'amore
per fare posto ai tuoi baci lascio che
le foglie ingialliscano
e la polvere attraversi la graniglia
penso che lo zafferano stia bene
e siano felici i mandarini
non vedo rancore tra la salvia e
l'alloro
e mi faccio amico il rosmarino, il sale
e l'olio
solo perchè c'è vento sulle scale
non vuol dire che sia marzo
nè aprile
vieni, siediti su queste rabbie
sconfitte
ho solcato i cieli dell'intransigenza
ed eccomi tornata all'amore.

la pelle tira

Sento  i tuoi artigli di fiato
sul quel corpo di lavagna
stridono, turbano
e infastidiscono
 
Dolore adolescenziale
al centro del petto
quando la pelle tira
per far sbocciare i capezzoli
accompagna gusto
di mandorle amare sulla lingua
 
" che tu sia punito
col massimo della pena
e senza effusione di sangue"

 

Nero su bianco

 
Aspetto che ciò che non può essere detto
trovi una forma per essere taciuto
segno cifra o linea - comunque
nero su bianco d'esplicito silenzio
 
 

Indimenticabile

Tu hai reso tutto indimenticabile.
Sono felice quando ci sei.
Poi latito stremato dall’arsura.
E volta per volta mi dai nascite
che seguono interminabili assenze.
 
Noi lontani da due distanti città
si guardava lo stesso chiaro di luna
e la luna ci univa
(il sole non si è potuto mai guardare).
La stessa luna si invocava
(l’una e le altre)
anche se da me era spesso
nuvoloso la sera.
 
Tuo quando vuoi.
 
A Zabriskie Point,
il punto più infossato e depresso
della Valle della Morte,
nelle Badlands americane,
abbiamo trascorso
in pieno deserto di siccità e sale,
ipogeo d’apocalisse
e dell’assoluta assenza di vita,
le ore più generosissime
d’amore.
Le più indimenticabili.
Te ne ricordi?
Ora ch’è neve di silenzi.
E più non potrei
se freddo senti
darti la mia mano.
 
“Non sapevamo che l’amore è come la poesia e che tutti gli amanti… si immaginano di innovarlo” (R.Radiguet, “Il diavolo in corpo”)

Domanda.

ci sono giorni brevi, inutili, quando
potrei morire senza accorgermene
ed altri che la luce del sole perdura
oltre la percezione della sera e notte.
mi chiedo, quali gettare alle spalle
quelli dove la sofferenza è inesistente
e il calar delle palpebre sa di pace
o questi che bruciano sino le ciglia
con tizzoni roventi portando al cuore
conoscenza, è vero ma, tormento?

Occhi di pianto.

Se ho liquidi gli occhi
quando mi chiami
e i battiti sento pulsare
quando pare volti altrove
il viso
perdona la mia incertezza
d'apparire forte che
il non averti mi pesa
più della vita
lo stordimento allevia
il desiderio
e la tua mancanza.
 

Dalle lenzuola.

Quando mi baci lesta
e scendi di tra le lenzuola
mi frugo la pelle
per ritrovare le tracce
del tuo frugare me.
annuso questo cuscino
per appendere il profumo
tuo al mio ricordo ma
non trovo che carne
e mi fa male, a volte.
ti dissi tanto, avvolgila
questa mia passione
che farci solo l'amore
non è ciò che voglio.
 

Rosso più giallo

Io sono un ladro gentiluomo,
un bel tomo,
un po' protagonista,
un po' esibizionista,
ma nessuna svista o caduta di stile
tipo ritorno colpevole in ovile,
né problemi coi miei pali.
 
Il mio colpo con te lo profetizzo
per posta, al tuo indirizzo
rubato all'etere a tua insaputa,
con un cartoncino che annuncia
la mia venuta e la tua conquista, perché
so che anche tu come me ti avvali
di una rinuncia a priori alla difesa.
E a parte questa intesa, temo che
ad una 500 aragosta come la mia
non ci sia chi resista, e specie non tu,
caro collezionista dei miei stivali.
 
Dai sali che si parte, spartiremo
il bottino in parti eguali.
La mia metà la conto già tra i tuoi regali.
 
[24072009]

Cos'è l'estate

Il tempo, come lento, trascorre
copre le antiche pieghe
torneranno in fiore, un giorno
lo sa
cos’è l’estate
 
Allunga, accorcia

s’inabissa

scompare
 
sperde se stesso
continua a correre
 
Smania
ha per vista l’oceano
 
Come volesse imprestarsi al cielo

Charlot

(la tua magia è fumo
che vola sul tempo
fra palpebre d'aria)
 
l'ora si fa elettrica
nel cielo di una risata
 
 
© flymoon

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 2 utenti e 4819 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Il Folletto
  • Antonio.T.