blog di ferdigiordano

 

 

 

 

Era da una fenditura sotto la rocca

che il tramonto, benigno nel calcare, rendeva

 

 

Di colpo il verde abbassa il canapo al semaforo

e nasce il traffico per molto meno dell’arcobaleno.

 

 

La statua di bronzo, dove viene

l’ossido con tinte di passione, simula i feretri

 

 

Di città in città, ogni quartiere vive a fatica, Eracle.

 

 

Adesso ti mostro un souvenir dell'infanzia, quando da fonte

a foce nuotavo nel ventre del mondo

 

 

                La donna, nel cordoglio, 

 

 

Il limoneto non è così alto, in fondo,

e l’anima quando sale non tiene conto

 

 

Qui occorre fede, mi dico, mentre poso gli occhi

sul tavolo. Un piatto giace con la bocca spalancata

 

 

Non ci crederai, Gillo, ma ho riso! 

C’era la nebbia, nessuno può avermi visto,