Scritto da © ciommo82 - Mar, 25/09/2018 - 15:44
Scappò via
sbattendosi la porta dietro le spalle,
facendo un rumore triste
come i sogni infranti,
come le belle storie che poi finiscono male,
triste come le notti passate da soli
a guardare il televisore,
triste come le feste comandate
passate a cena coi parenti.
Scappò via
non aspettandosi di trovare
quello che aveva trovato,
stanca di rischiare,
stanca di essere felice
e poi aver paura
di sentir di nuovo dolore.
Scappò via
incapace di tener testa ai suoi sentimenti,
grandi e spaventosi come giganti,
scappò via
con le lacrime agli occhi
e le parole che voleva dire,
spinte in basso nel suo stomaco
a marcire.
Scappò via
accartocciando la notte
in una mano,
buttandola nel pattume
come un’inutile poesia.
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