Scritto da © marilisa - Dom, 15/04/2012 - 08:47
Piano si adagia la notte
sull'opalescente crinale delle montagne viola.
Si spegne a poco a poco l'ultima luce del giorno;
danzano le lucciole
e nel buio disegnano luminosi arabeschi.
Timida e silenziosa la rugiada
imperla i tappeti di felci e i prati di trifoglio e
dentro me,
funambolo dell'anima,
perennemente in bilico fra l'onirico e il vero,
s'intreccia e si frammenta
l'immaginaria corda del confine,
che da sempre percorro,
ed anche la formale disciplina dell'agire,
che quotidianamente assumo,
si colora.
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