Scritto da © Andrea Pozzoli - Mer, 06/04/2011 - 13:27
Non un alito di vento in questa notte tranquilla
troppo tranquilla a tesser cupa il suo vestito
Là alta nel cielo una mezza luna velata
che dona impaurita una falsa luce uncinata
Dalle finestre spalancate giungono le urla di sinistri latrati
d’animali spaventati nel silenzio che si spezza
e dal profondo della terra ne sale un respiro sussultorio
a spalancar gli occhi appena assopiti
E la terra si trema danzando sotto case addormentate
che inermi si sgretolano come castelli di carta
L'apocalisse in venti secondi cavalca e scocca
le sue frecce invisibili su strati di polvere e macerie
Come piccoli sciami d'api allarmate dal denso fumo
grappoli di persone si abbracciano tra lo sgomento di altre scosse
L'aria pungente della primavera non ha più profumi
ma odore di sangue e morte vera nel cratere
Dalle montagne tristi e cupe ombre di sciacalli
scendono pronti a mordere le caviglie
Che Dio ci assista anche sotto un tavolo di legno
dove non c'è più luce ma solo un po’ di vita e speranza.
Apoz<
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