Un vecchio orologio a cucù
dipinto di giallo e di blu
stanco di suonar le sue ore
decise di usar le parole.
Attese che a scoccar fosse l’una
e pronto disse: “Attenti, ecco un puma!”
creando uno scompiglio assai stupito
nella casa del tenente Scottadito.
Quando poi scoccaron le due
la volta di comparire fu di un bue
ma la signora Franca attese invano
di vederlo saltellare sul divano.
Nell’istante in cui suonaron le tre
il cucù annunciò l’arrivo di sei re
che in testa ai loro splendidi cavalli
portarono in salotto mille bagagli.
Alle quattro fu la volta di una quaglia
che fece le sue uova sulla tovaglia
alle cinque invece lesto il cucù disse
che a giocare era giunto proprio Ulisse.
Alle sei il cucù predisse arzillo
che c’era anche un grosso coccodrillo
mentre un gregge di splendide caprette
annunciò allo scoccare delle sette.
Alle otto fu la volta di tappeto
misteriosamente comparso nel roseto
mentre un piccolo aereo bimotore
volando creò un gran terrore.
Alle nove puntuale il cucù annunciò
le famose tre civette sul comò
alle dieci invece fu il momento
di un grande e colorato mulino a vento.
Alle undici il cucù parlò pian piano
perché a comparir fu un grosso indiano
che con arco e frecce a un vecchio quadro
dei gran buchi procurò con far leggiadro.
Infine alle dodici il cucù
di parlare e predicare non ne poté più
decise quindi con saggezza di tornare
a suonare e cantare le sue ore
con gran soddisfazione di tutti quanti
che per la gioia ballaron assai contenti!
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