Scritto da © gatto - Gio, 20/07/2017 - 20:00
Ti telefonano tre volte
al giorno, parole sottese
a diafani cieli, sorgenti
oltre il nulla. Infinita sei
ora dopo esserti uccisa
prigioniera del tuo film
e del mal d'aurora. Mi
hai accolto nella tua villa
domenica scorsa e da
ospite mi hai dato una
camera calcinata dove
ho dormito soavemente.
Mi hai portato il caffè
e mi hai svegliato. Abbiamo
riso e scherzato e il
giorno dopo il tuo suicidio.
Parole sottese a te sinuosa
e sensuale e alla tua
poesia.
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