Scritto da © Kami - Ven, 09/11/2012 - 18:53
Trame velate
in questo mio tempo,
fugaci ossimori
in labbra assopite,
non c’è confine da valicare
o cruna divina da interrogare,
tra le pieghe del qui e del sempre
tutto annichilisce e poi rinasce,
l’atteso vibrare d’onda
trasmuta in terra ferma,
la terra soggiace al vento,
il vento ritorna luce.
Percorro
intersezioni d’anima,
palindromi dell'impossibile,
reitero circoli
nel destino
di similitudini accessibili,
bagliori
-sinossi di coscienza-
sprigionano dal nulla
ed è ancora orgasmo
nelle viscere del dubbio
poi...
l'ignoto
ad obliarmi.
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