La dimora dell'anima (2^ parte, Il pilota dell'anima) | Poesia | Francesco Andrea Maiello | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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La dimora dell'anima (2^ parte, Il pilota dell'anima)

 

Ho proprio vaga impressione

che questi amabili soggetti

con l’impatto devastante

in una vita di tanti fetenti,

non sopportando l’oscurità

di queste anime così penose

si richiudono inevitabilmente

a riccio per non contaminare

la loro vivida essenza,

a danno stesso della loro salute.

Se trovassero un compagno idoneo

con tanto tatto e psicologia,

merce rara tra gli stessi psichiatri,

con la sola affabilità

si risolverebbe ogni cosa.

E così infin si conclude la storiella

di quest’anima venuta da lontano,

al solo scopo di offrirci una mano.

Chi per niente manco la sfiora,

non ha sentore neanche di averla,

chi invece ad essa troppo si avvinghia

o diventa esemplare ammirevole

o fa la fine di una marionetta vagante.

Io che l’ho stretta in modo costante,

pure mi ha fatto tanto dannare

talora buttandomi in profondi burroni.

Ma alla fine benedetta tu sia

che mi hai dato una vita sofferta

ma per nulla in monotonia.

È proprio per questo continuo soffrire

che, temprando così bene la mente,

quel grosso baratro alfin saltai,

forse tanto per pietà divina

ma anche un poco per merito mio,

rimettendomi così in vita

sempre con le solite sofferenze da cui,

riconquistata la pace dell’anima,

emergono solo affetti e passioni

con conseguenti forti emozioni.

Anima mia,

gloria a colui che mi ti ha inviato,

e con la vita e con l’amore,

che mi hai così ben donato,

hai realizzato un’indissolubile triade

che di sicuro mi condurrà lontano.

Arrivando quel triste momento,

per i tuoi gran sventura,

per te stesso immagina, invece,

che gran gioia inaspettata.

Nel tuo attimo esalante,

che spettacolo esaltante!

Fai un gran volo all’istante

con un lampo abbagliante

in un bagliore accecante

e all’orizzonte luce fulgente

tra schiere angeliche svolazzanti

dal candor bianco lucente,

indi suono assordante,

poi man man melodia suadente

con un canto inebriante

ed alfin impatto estasiante

su di una luminosa scia

della vera vita per sempre.

Quanto grande è stato soffrire

con catarsi della coscienza,

con la forza dell’amore

ed una mente ben temprata

al presidio della tua caduca essenza,

ora tutte liberate ed insieme

compattate in una splendida pallina

con contorni indistinguibili

per riflessi luccicanti,

con quel candor bianco lucente,

poi rosso splendente

e col giallo abbagliante,

quasi attratta all’orizzonte

da quella fonte di immane luce.

Che spettacolo affascinante

questo sconfinato oceano giallo oro,

mente e sole dell’anima,

con all’interno un rosso splendente,

amore e fuoco dell’anima

indi un nucleo bianco trasparente,

coscienza e specchio dell’anima,

donde una miriade di riflessi luccicanti

si spandono per ogni dove

e tu immobile e sempre più incantato

ammiri dalla tua scia volante

questo spettacolare intreccio

di luce, riflessi e colori

dal fascino sempre più obliante.

Se in noi sol bene imperante,

che percorso travolgente

senza intoppi contrastanti

su un facile tracciato

che difilato ci condurrà

alla fonte della nostra essenza,

laddove luce, riflessi e colori

altro non sono che riflesso unico

di chi ci ha creato

e da sempre ci ha tanto amato.

 

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