Scritto da © Livia - Mer, 19/09/2012 - 22:09
Primavera di chi non ha niente
di chi ha camminato i confini,
e quando son tornati
erano diversi
polvere e sassi frantumati
dalle fionde malelingue
e quel riso primavera che figura bene
e meglio nel menù di un cuoco per finta cinese
che nel piatto del giorno,
quando il riso lo nascondevi in una manica
piega impercettibile
magìa,
o vicino all’angolo della bocca,
la tua bocca bella di parole
che ricordavano la pioggia malinconica
o il pianto di chi è solo come te,
delle volte penso
se hai ancora quell’ombra di carezza
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