Scritto da © Massimiliano - Gio, 08/03/2012 - 15:07
Il topos del vivere fu per noi
dischiuso dal selenico incedere
lungo terre funestate e fatte
vetuste dal livore della vita.
Ma nulla si sa della sinecura
che ci ossequia nell’esistere
e a conti fatti potrebbe essere
un fugace lutto della coscienza,
o un fortuito smarrimento, e breve,
nella memoria di ciò che fummo
a coniugare verbi e desinenze.
Era forse in principio il verbo,
ma parleremo alla fine il silenzio
per sottrarci al metodico inganno
dello specchio che ne riflette i suoni?
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