Scritto da © luccardin - Ven, 26/10/2012 - 23:05
Anch’io fui
al tempo mio
sulla terra di Dante
finestra al vento.
Strana è l’affermazione
ma ancor è più strano
il sentore che giunge all’anima
questo procedere di passo antico
liberando la memoria
dal sigillo della tomba
mal s’addice e aggrava la mia paura
la presenza che aleggia al mio risveglio
che mi spinge a scriver di versi
nel respiro che solo mio io mi sento :
Di terra in terra è impastato il seme
che nasce e muore nella polvere di Dio
e nulla si disperde al tempo
nell’ora dell’addio.
Se tutto tace
perché parli anima mia
nella terra dei morti son morto anch’io
per quanto nacqui e ancor mi vivo
non mi giova il passato che si rinnova
questa movenza che intercede l’anima
che si veste di signoria vostra
che impone e cela
questo mio cercare
nel volto a me sconosciuto
di madonna
l’amore che nell’amor
parla e vive
nell’informe infinito.
al tempo mio
sulla terra di Dante
finestra al vento.
Strana è l’affermazione
ma ancor è più strano
il sentore che giunge all’anima
questo procedere di passo antico
liberando la memoria
dal sigillo della tomba
mal s’addice e aggrava la mia paura
la presenza che aleggia al mio risveglio
che mi spinge a scriver di versi
nel respiro che solo mio io mi sento :
Di terra in terra è impastato il seme
che nasce e muore nella polvere di Dio
e nulla si disperde al tempo
nell’ora dell’addio.
Se tutto tace
perché parli anima mia
nella terra dei morti son morto anch’io
per quanto nacqui e ancor mi vivo
non mi giova il passato che si rinnova
questa movenza che intercede l’anima
che si veste di signoria vostra
che impone e cela
questo mio cercare
nel volto a me sconosciuto
di madonna
l’amore che nell’amor
parla e vive
nell’informe infinito.
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