L'ultimo viaggio in mare | Poesia | Claudia Varriano | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

L'ultimo viaggio in mare

tragedia concordia.jpg
Quanta gioia, quanta trepidazione
per quel viaggio tanto atteso:
Io che adoro tanto quel mare cristallino,
che rimiro ogni giorno all’orizzonte.
Ma stasera c’è qualcosa nell’aria,
un infausto presagio attanaglia
la mia anima.
Da quando le ombre scure della notte
hanno offuscato l’orizzonte
sento il mio cuore palpitare
come dinanzi a una sventura
imminente.
Sono a tavola, nel ristorante,
e mi scorrono davanti
come nella pellicola di un film
le immagini della nave agonizzante
del Titanic, e del panico scatenatosi
a bordo dell’Inaffondabile
che tanti corpi privi di ogni alito di vita
porto’ via con sé.
Non comprendo il motivo del
mio presagio, ma so che il mio cuore
carpisce nell’etere qualcosa che il mio
intelletto non riesce a penetrare.
Mentre cerco di ascoltare
i miei commensali,
sento la possente nave ferita
vibrare e urlare il suo dolore.
Ombre scure scendono sui
volti dei naviganti,
la luce torna, ma i loro
visi son mutati.
Non voglion credere
a un ufficiale che incautamente
ripete che tutto è a posto.
Il potente bastimento
che navigava possente in mare
diventa indeciso e senza controllo.
Un’ombra nera stende le sue ali
sul transatlantico ormai senza luce.
Le scialuppe son calate,
 ma la nave si adagia stanca e provata
su un lato, lasciando il suo equipaggio
al suo infausto destino.
Esplode la paura.
Urla, pianti e disperazione dilagano.
C’è chi prega, chi perde i sensi,
chi calpesta gli altri per salvarsi
e chi eroicamente cede il suo posto
a chi ha piu’ bisogno.
Aiuto gli altri, non c’è più posto per me,
sfido la natura selvaggia
e mi butto in mare a nuoto
sfidando tutte le forze del male.
Loro, impressionate dal mio gesto eroico,
restan a guardare sicure che il mio cedere
ormai s’appresta,
ma seppure sfinito ed esausto
raggiungo il Giglio della mia salvezza.
La nave possente che solcava il mare
è ora uno spettro morente che giace
su un fianco.
L’errore umano ,
ancora una volta,
ha causato un’immane tragedia
da cui nessuno esce indenne,
neanche chi, il buon Dio,
ha preservato
dalla falce della morte.

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 3 utenti e 3321 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • luccardin
  • Antonio.T.
  • Ardoval