Scritto da © Salvatore Pintus - Lun, 30/07/2018 - 16:00
Ho abbracciato un uragano.
Ricordo la notte
che m’hai faxato gli occhi
sul bordo d’un sorriso jeans.
Le mani,
vortice dei quattro venti,
a mulinare
sulle mie sciocche perplessità.
Sussulto, nell’angolo
del mio turbamento,
e mi costringo a pensare;
la paura m’offusca il sentire.
Svuoto l’anima
dai gingilli,
dalla feroce presenza
di ego giganti,
dai punti di vista;
così che tu
possa riempirmi.
Epperò evapora
ogni flebile appiglio
al mio io in te,
al tuo io in me;
travolto da stupore assoluto
navigo controvento,
e sfuggo,
vilmente,
l’onda d’antiche noie,
di rancori recenti.
Torni, amara,
al tuo notebook,
approdo sicuro
ove galleggiano
amanti fuggitivi,
più inclini a lusinghe
per la loro Butterfly
da operetta.
Switch off, donna,
non c’è futuro
nell’amore
che dura un selfie.
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