Scritto da © Andrea Occhi - Mer, 30/11/2011 - 08:43
“Non ho radici!” - così affermavi seccamente, mentre ti spogliavi, con quel garbo privo di emozioni. I tuoi occhi luccicavano neri, quando, stesa sul letto, con una matita ritraevi il mio corpo nudo, eliminando quei teneri rigonfiamenti ai fianchi. “Io non amo. Non ho sentimenti che mi agitino, se non il mio fiero egoismo. Voglio essere amata. Ho divorato e vomitato milioni di bocconi. Le radici sono sostegno e fonte di nutrimento per i deboli!”- così ostentavi la tua sicurezza, mentre mi cavalcavi, senza alcun piacevole impulso e senza percepire il mio sommesso pianto. Il mattino seguente sono uscito da quella porta, abbandonandoti alle tue convinzioni, distruttive come patologie alimentari. Da allora le tue lacrime non soddisfano la tua egoistica fame, né il mio ritratto ti basta per donarti senza emozione al piacere del ricordo. Io ero la tua radice, ma le radici sono per i deboli...
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