Una sera di novembre... | Prosa e racconti | Pimpra | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Una sera di novembre...

E' strano, stasera i sacchetti di raso colorati delle mie scarpe da tango non verranno selezionati alla ricerca del paio che si è guadagnato l'uscita. Non ci sarà l'apertura dell'armadio alla ricerca dell'abito capace di esprimere lo stato d'animo e dare colore alla serata danzante.
 
Non ci sarà il rito della doccia/crema corpo/piega liscia o coda di cavallo/trucco leggero/lenti a contatto e sguardo benevolo a ritrovare me, nell'immagine riflessa dallo specchio.
 
Stasera niente di tutto questo. Il silenzio della casa, la musica che mi tiene in equilibrio l'anima, l'amata tastiera e le pagine che ho incontrato in questo periodo recente. A volte avrei voglia di urlare in questo silenzio rumoroso che ho intorno e spaccare un bel po' di muri, eppure non lo faccio mai...
 
La piccola rivoluzione di un sabato sera passato a pensare, magari dimenticando il mondo che gira, vorticosamente, tutto intorno a me. Situazione perfetta: musica, gatto, asse cuore/cervello in magica sintonia. Macchina a pieni giri, motore caldo. Forse troppo caldo...
 
I pensieri non danno tregua e ti si piazzano davanti facendo le boccacce "Sono qui! DEVI guardarmi!" e non puoi più scappare, dove ti vorresti rifugiare... in un "altro da te"? No, non ha senso...
 
Elargire significati a una vita che brucia velocemente come un fuoco di paglia, fiamma alta ma immediatamente smorzata in una cenere presto fredda. Così banale, eppure tragicamente vero. A volte non ha proprio senso.
 
Libertà di essere in fuga, scappando da se stessi, minata da 4 sciocche ruote che si sono inopportunamente guastate. Non c'è serata, stasera. Non si esce, non si scappa. A casa, nella cuccia, a guardare l'almanacco dei fantasmi che giocano davanti agli occhi.
 
Chissà, forse non è nemmeno una brutta serata, forse un investimento sul futuro, domani sveglia presto a guardare un po' di luce e a respirare dentro i passi ritmati di una corsa dentro al bosco.
 
E poi il libro che incontri per strada e che ti dice " (...) ... è bello stare con qualcuno quando il rapporto aiuta a promuoversi alla propria altezza" * e quindi capisci che è giunto il momento di spegnere il cellulare e pensare ad altro. Pensare, finalmente, a te.
 
* Fabio Volo, "Il giorno in più", ed Mondadori, pag. 270

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