Scritto da © Vilma - Mer, 21/09/2011 - 10:39
Risalgo la collina, senza fretta
passi brevi … scanditi
uno dopo l'altro
tra erbacce e foglie secche
cadute su scalini di marmo
dai gradini ormai rotti da tempo.
Tacito pensieri ed emozioni
dimentico l'amarezza di parole.
La gola stringe ... perché è lì
che si fermano le tristezze.
Mi sfiora l'ombra degli alberi
come carezze, e con lo sguardo
perduto in nessun luogo
cerco riflessi di me stessa
in quel cerchio di rame fluido
che nasce all'orizzonte e scalda il mio viso.
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