Sulla strada di Caino

C’eravamo tutti
con le spalle strette alle lamiere
e separati dai respiri
come se bastasse un niente per adirarsi

 

noi
così simili a ciottoli
in fondo al pozzo
tenuti chiusi in filamenti
 

 

e le vetrate con le dentiere appese
a tutto campo per gli sguardi
come di fronte al lupo
sbalorditi

 

eppure si abbandonava all'ordine
che solo l’esuberanza disdiceva
del fuorilegge sull'asfalto
zigzagando
come un difetto in un cristallo
trapassato
dall’occhio rosso del semaforo
 

 

c’infastidiva la vita degli altri
e l'orsacchiotto piangere
in direzione sole
sul tramonto

 

odiammo Abele nel fluido opposto
che ci guardava
benedicendo Dio